No al sì. Niente appendice emotiva alla fine dell’inno di Mameli. Lo stabilisce addirittura un decreto del Presidente della Repubblica del 14 marzo 2025 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio. Traduzione: ufficiale, definitivo, senza controcanto.

Perché? Le teorie circolano: messaggio subliminale di disarmo? Un modo elegante per dire “tranquilli, non si va in guerra”? Suggestioni. La versione ufficiale è molto più sobria e musicale. Questione di filologia. La legge richiama il testo originale di Mameli e lo spartito di Novaro. E nell’esecuzione “canonica” – quella del 1971 con Mario Del Monaco, oggi sul sito del Quirinale – dopo “Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò” non c’è nessun “sì”. Solo musica. Questione di purismo.

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