Le quote di Pasubio Group del Comune di Schio saranno vendute e il ‘tesoretto’ andrà a costituire un fondo per il ‘Destra Leogra’.

Il progetto del Sindaco di Schio Valter Orsi e della sua amministrazione è ambizioso. Le quote della società partecipata, di cui il Comune è proprietario al 34% andranno sul mercato verso la fine dell’anno e l’amministrazione conta di portare a casa circa 9 milioni di euro, da utilizzare per progetti che saranno presentati alla Regione alla quale sarà chiesto di partecipare ‘in collaborazione’.

Una cifra importante per un Comune che, continuando a subire tagli, non dispone certo di cifre così consistenti con tanta facilità, ma che in questo caso potrebbe vedere arrivare in cassa un bel po’ di ‘contanti’.

“Abbiamo deciso di vendere le nostre quote così come faranno altri Comuni – ha spiegato orsi – e con il ricavato potremo creare un ‘tesoretto’ che ci servirà per finanziare alcuni progetti”.

Il primo tra tutti, cioè il progetto su cui il primo cittadino sogna da tempo, è di realizzare il ‘Destra Leogra’, cioè l’arteria stradale che farebbe defluire il traffico dal centro cittadino indirizzandolo in una ‘corsia stradale’ che esce dal cuore della città e, salendo verso nord,  collega Schio con gli altri Comuni dall’esterno.

“Dalla vendite delle quote di Pasubio Group contiamo di portare a casa circa 9 milioni di euro – ha sottolineato Orsi – Ma non utilizzeremo tutta questa somma per il Destra Leogra. Per questo progetto sono disposto a spendere circa 7 milioni”.

E il resto? La realizzazione del Destra Leogra è al vaglio del Comune di Schio da tempo, con una spesa stimata intorno ai 30 milioni di euro. Da 7 a 30 è un bel salto. Ma Orsi ha già in serbo la soluzione al problema: “Voglio proporre alla regione Veneto una compartecipazione alla realizzazione dell’importante progetto – ha spiegato fiducioso – Non si tratta di chiedere soldi e basta, si tratta di dimostrare che anche noi ci mettiamo quello che possiamo e la motivazione è che il Destra Leogra è fondamentale per la città di Schio. Sono speranzoso – ha continuato – di trovare nella Regione un interfaccia che comprende le nostre esigenze, che apprezza il nostro sforzo e che crede nel valore del lavoro e dell’impegno del creare un progetto insieme. Alla Regione non chiederemmo più i 30milioni necessari, ma 23. Per un apparato delle sue dimensioni la cifra diventerebbe più sostenibile e davanti ad un progetto di questo tipo sono sicuro che la Regione potrebbe dare una valutazione positiva”.

A.B.

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