C’è un luogo che racconta la storia di un’Italia coraggiosa. Un luogo dove tanti giovani hanno perso la vita per garantirci democrazia e libertà. Sono le Prealpi vicentine, che custodiscono uno dei più grandi patrimoni della Grande Guerra, fatto di trincee, forti, camminamenti, sentieri. Di manufatti, ma anche e soprattutto di emozioni. È qui che la Provincia di Vicenza sta lavorando per valorizzare e promuovere 200 km di sentieri che uniscono i quattro sacrari militari: Pasubio, Cimone, Asiago e Grappa. Si chiama Alta Via della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine ed è un luogo simbolo dove poter celebrare la Repubblica Italiana.

Dapprima grazie a fondi ministeriali, ora con bando regionale, questo vero e proprio museo all’aperto della Grande Guerra è stato, ed è, oggetto di interventi di recupero e valorizzazione. Un lavoro che la Provincia di Vicenza sta portando avanti con la Regione Veneto e 24 Comuni del territorio che cofinanziano le opere. Con Veneto Agricoltura e l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni quali partner operativi sul campo. Con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio, del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, del Cai, del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti.

“Un lavoro di rete” – lo definisce il consigliere provinciale delegato Valter Orsi – “con l’obiettivo ambizioso di entrare nel circuito dei grandi cammini nazionali ed europei. L’Alta Via ha molto da offrire a chi cerca panorami suggestivi, a chi vuole approfondire la storia, a chi vuole mettersi alla prova su sentieri scoscesi e pendii mozzafiato, o semplicemente a chi vuole assaporare gusti e profumi della montagna. L’offerta è vasta e varia, ora bisogna promuoverla”.

Ed è a questo che sta lavorando la Provincia, grazie anche all’agenzia Daamstudio che si è aggiudicata l’appalto della comunicazione legata all’AVGG. Da oggi a raccontare l’Alta Via della Grande Guerra ci sono un sito internet (www.avgg.provincia.vicenza.it) e profili dedicati su Facebook (@AltaViaGrandeGuerraVicenza) e Instagram (#altaviagrandeguerravicenza). Il sito racchiude tutte le anime del cammino, ripercorrendo i fatti storici più significativi e proponendo i percorsi lungo l’Alta Via, con la possibilità di scaricare le tracce GPX per studiare il percorso e creare le tappe secondo delle proprie capacità. La mappatura è stata possibile grazie alla collaborazione del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, che utilizza l’Alta Via quale “campo” di allenamento.

L’Alta Via è descritta sul sito anche grazie ad un video emozionale che presenta i quattro sacrari in tutta la loro maestà (link per video ad alta risoluzione https://www.youtube.com/watch?v=3IN5y56rghI ).Un secondo video racconta invece l’Alta Via ai tempi della Grande Guerra. Grazie ai rievocatori del Gruppo Storico Monte Grappa Btg Bassano sono state ricreate alcune scene di vita militare, dalla trincea alla marcia passando per il rastrellamento e la pulizia del fucile (video completo al link https://avgg.provincia.vicenza.it/il-progetto).

Il territorio

L’Alta Via della Grande Guerra è un’immersione nella storia nello scenario montano e pedemontano incluso tra i limiti naturali che cingono a ovest la vallata dell’Agno e ad est quella del Brenta nel territorio provinciale di Vicenza. Qui la memoria della Grande Guerra è tangibile, rappresentata da un tessuto di forme e di opere ancora straordinariamente leggibili, che una volta riscoperte e valorizzate costituiscono un codice interpretativo delle vicende della storia del nostro tempo.

Al centro del progetto ci sono i sacrari, che non solo raccolgono i Caduti (noti e ignoti) ma riassumono le vicende belliche, le azioni epiche dei singoli, i diari dei soldati e delle Brigate ove sono descritti i fatti d’armi e la vita quotidiana di trincea. Ai sacrari si collega una trama di sentieri che completano la rete museale dell’Ecomuseo Grande Guerra sia negli edifici della memoria (sacrari militari, musei, centri visita), che in campo aperto (areale del Pasubio, del Novegno Priaforà, del Cimone, dell’Ortigara, di M. Zebio, complesso M. Melette, M. Fior e Castelbomberto, M. Cengio, ecc.), nelle fortezze italiane (Forte Corbin, Forte Campolongo, Forte Interrotto, Forte Verena, Forte Lisser, ecc.) e in quelle austroungariche nel limitrofo altipiano delle Vezzene (Forte Luserna, Forte Belvedere, Forte Spitz di Vezzena, ecc.).

Fondamentale, nella ricostruzione della rete sentieristica, il confronto con i referenti delle singole sezioni del Cai (Schio, Asiago, Bassano) nonché con il direttivo provinciale.

L’Alta Via della Grande Guerra è anche un percorso escursionistico di valenza ambientale, percorribile in più giornate e in più tratte, adatto alle famiglie, ai bambini e accessibile in molti tratti anche alle persone con disabilità opportunamente equipaggiate e accompagnate. È un modo per riscoprire il cammino nel silenzio dei boschi, trascorrendo una notte in baita o gustando nei rifugi i sapori intensi della cucina di montagna. Vivendo a pieno un territorio unico al mondo.

Con ricadute turistiche importanti che sono strettamente collegate alla riqualificazione del tessuto economico e sociale di paesi, contrade ed elementi puntuali del territorio come rifugi, baite, agriturismi. L’Alta Via della Grande Guerra intende anche essere un’azione di promozione nell’offerta turistica locale con la possibilità, grazie anche ai finanziamenti europei, di recuperare malghe, baite, rifugi, alberghi individuati nella cartografia di progetto come elementi di appoggio nelle varie tratte di percorrenza del sentiero.

 

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