La querelle  tra il Comune di Arsiero e l’Associazione Onlus ‘Blu Emergency’ sfocia in una denuncia contro il responsabile tecnico per “esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose”.

Un storia partita ancora alla fine dello scorso anno quando la convenzione che assegnava una sede all’Associazione era ormai prossima alla scadenza: “Ci siamo fatti vivi più volte e per tempo col Comune per capire le intenzioni del Sindaco e della sua Amministrazione”- racconta provato il  presidente Maurizio Lattenero -“ma siamo sempre stati rimbalzati a data da destinarsi finchè il contratto è scaduto. Anche di fronte ad una nostra mail pec di sollecito, nessuna risposta è mai pervenuta”.

Un silenzio ritenuto assordante da un’associazione di volontari che prestano servizio di soccorso talvolta affiancandosi anche all’azienda sanitaria: in particolare alla Onlus nata nel 2004 originariamente a Ponte di Mossano, i Comuni dell’Unione Montana Alto Astico ‘affidarono’ ancora nell’aprile scorso in piena pandemia il servizio di consegna gratuita di generi alimentari e medicinali per tutti quegli utenti che si trovavano in difficoltà per anzianità o perchè contagiati. Da luglio a settembre 2020 e anche durante le festività natalizie invece, la stessa organizzazione venne incaricata dall’Azienda sanitaria di fornire quel presidio di primo soccorso con ambulanza e personale formato chiesto a gran voce dai primi cittadini della valle dell’Astico con Arsiero capofila: proprio il comune ‘capoluogo’ mise per l’occasione dei locali a disposizione di Blu Emergency presso l’edificio di Via Cartari.

“In quelle stanze noi abbiamo provato ad accedervi  per necessità trovando con nostra sorpresa la serratura cambiata” – prosegue Lattenero – “e questo non solo mi pare profondamente scorretto, ma direi che si tratta di una condotta del tutto incomprensibile visto che abbiamo sempre svolto il nostro lavoro come accordato prestandoci a servizio della comunità e dei cittadini senza risparmiarci: inoltre ricordo che in quei spazi per i quali di fatto ci è stato interdetto l’accesso, abbiamo materiale di nostra proprietà, dispositivi e prodotti che ci sono assolutamente necessari. La denuncia è stata quindi una logica conseguenza di una somma di situazioni che si commentano da sè e che certo non fanno onore: se l’idea era quella di cacciarci, bastava prendere carta e penna, scrivercelo senza tergiversare e darci un congruo tempo per liberare la sede”.

L’amarezza del sindaco Meneghini

Di tutt’altro avviso il Sindaco Cristina Meneghini che non ci sta a passare per cattiva e vuole spiegare le sue ragioni, sorpresa e amareggiata dal fatto che Blu Emergency abbia a suo dire cercato la polemica in ‘pubblico’: “L’interlocuzione tra le parti è risultata generalmente difficoltosa, seguita da un’ inaspettata disdetta dell’appuntamento fissato per fine anno con i Sindaci dell’Unione Montana Alto Astico. Preciso che il contratto di comodato d’uso per la sede dell’Associazione era funzionale alla convenzione con l’Ulss 7 per servizio di 118 durate il periodo estivo/invernale: venuta meno la convenzione e scaduto il contratto, l’associazione era tenuta al rilascio dell’immobile. Nel frattempo per la riconsegna si è verificato l’episodio della serratura cambiata, dovuto all’introduzione di una nuova modalità di accesso, attivato ai fini della tutela del patrimonio dell’ente. Peraltro, tramite incaricato, l’Amministrazione ha immediatamente provveduto ad acconsentire all’associazione di ritirare il materiale ancora presente presso il locale oggetto di comodato che dovrà essere quanto prima riconsegnato. Non è certo questo, comunque, lo spirito con cui si dovrebbero incontrare le esigenze della comunità – rappresentata dall’Amministrazione – e i volontari del terzo settore che preliminarmente dovrebbero operare esclusivamente per il bene comune con discrezione, serietà e trasparenza lasciando sterili polemiche ad altri”.

Marco Zorzi

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