Si è svolto con esito positivo in questi giorni il collaudo del tratto di nuovo acquedotto Magnaboschi-Pozza del Favero realizzato dal Comune di Caltrano per portare l’acqua al Rifugio Bar Alpino ed alle malghe e strutture di val Carriola.
Le potenti pompe installate nella nuova stazione di pompaggio, ubicata nelle immediate vicinanze di contrada Magnaboschi in comune di Roana, hanno spinto per la prima volta i 60 metri cubi di acqua necessari a riempire il serbatoio di Pozza del Favero posto a più di due chilometri a monte.
I tecnici in questo modo hanno verificato la tenuta della condotta progettata dall’ing. Andrea Casarin e posata dalla ditta Schivo Damiano di Gallio, constatando al contempo la validità delle stesse pompe e dei serbatoi.

La nuova stazione di pompaggio

“Con questo collaudo si conclude la parte di lavoro a carico del nostro comune” – dichiara soddisfatto il vice sindaco Ivan Dalla Valle – “come previsto nell’accordo che abbiamo sottoscritto con i Presidenti dei Consigli dei Bacini A.T.O. del Brenta e del Bacchiglione. La condotta realizzata fungerà infatti da interconnessione tra la rete idrica gestita da Etra spa e quella nuova che verrà gestita da Viacqua spa”.
La sottoscrizione formale dell’accordo con i Bacini A.T.O. è avvenuta qualche settimana fa e prevede ora il potenziamento del tratto di condotta da Cesuna a Magnaboschi da parte di Etra spa e la realizzazione della nuova rete di distribuzione alle malghe a cura di Viacqua spa.
Durante la Prima Guerra Mondiale venne realizzato un ardito acquedotto militare che portava l’acqua dal paese di Caltrano alle truppe acquartierate nella zona di Fondi e Sunio, condotta che venne smantellata subito dopo il conflitto.
A distanza di oltre cento anni un nuovo acquedotto garantirà quindi questa importante risorsa alle montagne caltranesi, per contribuire allo sviluppo delle tante attività malghive e ricettive presenti in loco.

di Redazione AltoVicentinOnline

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