Non si conoscono le cause precise che nei giorni scorsi hanno provocato un significativo distaccamento di massi dalla parete del Monte Cengio, segnalato in primis da alcuni appassionati rocciatori.

Il massiccio –  uno dei più famosi della provincia di Vicenza e di tutta la regione per la sua storia indissolubilmente legata alla storica battaglia che dal 23 maggio al 6 giugno del 1916 vide il coinvolgimento, tra gli altri, di molti reparti dei Granatieri di Sardegna a difendere strenuamente la posizione contro l’avanzata dell’esercito austroungarico – non è nuovo a crolli e distaccamenti che negli anni hanno coinvolto anche alcune delle famose gallerie, meta di migliaia di visitatori da tutta Italia.

Nel caso riscontrato invece di recente, il movimento di massi è avvenuto nel composto roccioso frontale, esattamente nella ‘Via degli Eroi’, così come ribattezzata dallo storico gruppo di alpinisti guidato da Bortolo Fontana che, assieme a Busato e Brunello la tracciò il 22 settembre 1968.

Una montagna quindi fragile, provata non da ultimo anche dai cambiamenti climatici: variazioni di temperatura sempre più importanti nell’alternanza delle stagioni e una forte pressione idrostatica a causa di precipitazioni spesso violente con grandi quantità di acqua  che penetrano nella roccia.

Situazioni che non determinano sconvolgimenti magari repentini, ma che con il passare degli anni portano a questi sgretolamenti: una ragione di più per tornare a riflettere sul valore della tutela e su cosa si può fare nel concreto per un patrimonio che è di tutti.

M.Z.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia