“Ma quale complotto politico! Sarebbe piuttosto bellissimo avere un consiglio comunale unico, istituto nella piena collaborazione tra le forze politiche”.

Alla faccia di chi, dopo la vittoria del ‘no’ al referendum per la fusione dei comuni di Tonezza del Cimone e Arsiero, ha voluto screditare il lavoro dei ragazzi del comitato ‘No fusione’, loro tirano dritto e annunciano di non voler assolutamente mollare fintanto che la Regione non darà il suo ok definitivo all’accantonamento dell’unione tra i due comuni montani.

Non solo per salvare l’identità di Tonezza, poco più di 500 orgogliosi abitanti ai piedi dell’ossario del Cimone, ma per dare una spinta al piccolo comune montano, che dopo aver preso coscienza del suo valore, potrebbe prendere al volo l’occasione per recuperare visibilità nel territorio.

Non sono così lontani gli anni in cu Tonezza era una meta turistica e oggi il suo centro sportivo è un centro di attrazione di primo piano.

Il comitato ‘No fusione’, nato appositamente per dire ‘no’ al progetto di inglobamento con il comune di Arsiero, ora guarda avanti e chiama a raccolta i giovani perché contribuiscano non solo alla vita politica, ma culturale e sociale della comunità.

“Non è stato giusto accusarci di complotto politico, quando noi siamo totalmente apolitici – hanno spiegato i portavoce del comitato – Tonezza del CimoneNon abbiamo mai chiesto le dimissioni dei sindaci e mai lo faremo, perché non è compito nostro. Abbiamo esposto il nostro pensiero invitando i cittadini ad informarsi ed esprimersi liberamente. Non abbiamo spaccato il paese, anche perché essendo una comunità piccola, sarebbe assurdo. Proponiamo inoltre che ci sia una rivalutazione del ruolo dell’Unione Montana, che oggi non funziona, ma se funzionasse avrebbe dei grandissimi poteri per lavorare per i bene di tutto il nostro territorio”.

E proprio in nome della comunità, i membri del comitato avrebbero un sogno, forse poco politico, ma probabilmente lungimirante: “Sarebbe ideale avere una lista unica, un consiglio comunale unico, che difenda e tuteli gli interessi dei residenti a Tonezza e degli oltre 8mila turisti che vengono da noi ogni anno. Le necessità del paese le conosciamo tutti, ognuno sa distinguere un progetto buono da uno cattivo, per cui riteniamo che in una comunità così piccola, non abbia senso dividerci”.

E a proposito di buon governo, i ‘ragazzi del no’ ci tengono a sottolineare di essersi sempre autofinanziati nella divulgazione dei volantini, organizzazione delle serate e incontri con la popolazione, a differenza di chi ha parteggiato per il sì, “che ha speso soldi pubblici senza badare a spese e screditando noi in tutti i modi”.

Il comitato non si ferma: “Fino a che non ci sarà lo stop definitivo al progetto da parte del consiglio regionale. Nel frattempo – hanno concluso – invitiamo i giovani di Tonezza ad appassionarsi alla vita civica e politica e partecipare di più. Auspichiamo che ci sia collaborazione tra i sindaci e che si vada avanti con grande progettualità”.

Anna Bianchini

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