Nessuno dovrebbe morire senza che qualcuno se ne accorga.
Non rispondeva da almeno due giorni alle chiamate di amici e conoscenti. Un silenzio che si è trasformato in preoccupazione, fino alla tragica scoperta avvenuta nel pomeriggio di ieri: un uomo di circa settant’anni è stato trovato senza vita lungo il pendio a fianco della sua abitazione in via Busati Grisi, ad Arsiero.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni vicini, insospettiti dall’assenza prolungata e dal fatto che l’uomo non rispondesse né al telefono né al citofono. Sul posto, intorno alle 16.30, sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Schio per forzare l’ingresso dell’abitazione. Ma prima ancora di accedere all’interno, hanno fatto la tragica scoperta all’esterno dell’abitazione: il corpo era riverso sul pendio vicino alla casa, ormai privo di vita.
Secondo i primi rilievi, si tratterebbe di un decesso per cause naturali. Sul luogo sono giunti anche i carabinieri di Arsiero e il personale sanitario del Suem, che non ha potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo. Una volta ricevuto il nulla osta da parte dell’autorità giudiziaria, la salma è stata affidata al carro funebre.
Questa triste vicenda riaccende i riflettori su un tema troppo spesso ignorato: la solitudine che colpisce molte persone anziane, specialmente nei piccoli centri. Una solitudine silenziosa, che si insinua lentamente nella quotidianità di chi vive da solo, fino a trasformarsi – nei casi peggiori – in un’assenza che passa inosservata troppo a lungo.
Il dramma umano che si è consumato ad Arsiero non è solo una notizia di cronaca, ma uno specchio di una realtà diffusa e dolorosa. Dietro quel silenzio prolungato, dietro una porta chiusa per giorni, c’è una domanda che interroga tutti: quanto sappiamo davvero prenderci cura delle persone sole attorno a noi?
In un’epoca iperconnessa, è spesso la relazione più semplice, quella del vicino, del parente, del conoscente, a fare la differenza. E a ricordarci che nessuno dovrebbe morire senza che qualcuno se ne accorga.
I.A.
