Un tuono, la nebbia fitta, la pioggia battente, il latrare di un cane, l’avanzare azzardato di una pecora e le compagne che l’hanno seguita, un orso, un lupo, una fucilata da parte di un uomo.

Sono tante le ipotesi che stanno dietro alla morte di cinquanta pecore, cadute in un crepaccio del Pasubio venerdì 17 luglio, in un angolo del Comune di Trambileno.

Un brutto episodio, del quale probabilmente non si conoscerà mai la vera causa, ma quello che è certo è che cinquanta capi di bestiami sono morti precipitando in montagna.

L’allarme, lanciato in un primo momento, è che si trattasse dell’attacco di un lupo. Secondo uno dei racconti, per fuggire al predatore le pecore si sarebbero gettate in corsa verso il lato opposto e sarebbero finite nel crepaccio. Ma non ci sono prove e non ci sono tracce di sangue e dietro alla caduta fatale ci potrebbe anche essere solo la fitta nebbia e le pecore, che si muovono in gregge, sono finite nel vuoto.

Quando il pastore si è accorto che i suoi ovini non c’erano più ha lanciato l’allarme. E’ stato l’elicottero di Trento ad andare a prendere le carcasse. Con rete e funicella, gli ovini morti sono stati caricato 10 alla volta e sono stati trasportati a Bocchetta Campiglia, dove sono stati infine prelevati per essere eliminati.

A.B.

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