In questi anni i sindaci della Conferenza del Distretto 2 Ulss7 Pedemontana sono insorti parecchie volte quando qualcuno osava definirli non uniti, ma la spaccatura che regna all’interno del gruppo è venuta fuori tutta in occasione della protesta di domani, sabato 16 ottobre.

La notizia che vi abbiamo dato ieri è confermata: i sindaci dell’Alto Vicentino, nemmeno quelli dell’esecutivo, non parteciperanno al corteo da Schio all’ospedale di Santorso.

Non lo faranno perchè l’ultima volta che si sono riuniti si sono divisi tra chi voleva sostenere il popolo arrabbiato per la decadenza dei servizi socio-sanitari e quelli che invece hanno dichiarato che nemmeno se ne parla di essere presenti. Significative le dichiarazioni che hanno deluso e amareggiato il Comitato Tutela Salute Alto Vicentino, che mai si sarebbe aspettato un dietro front da parte dei primi cittadini, che si chiamano così proprio perchè sono i primi rappresentanti del popolo.
Ieri sera il comunicato in pieno stile democristiano del presidente Franco Balzi, che ai giornalisti ha dichiarato che andrà alla manifestazione, ma non in veste istituzionale. Ci andrà per “ascoltare”.
Nella stessa nota stampa Balzi dichiara che non se la sente di fare una qualsiasi azione contro la direzione della Ulss7, con la quale i sindaci dicono di collaborare serenamente per il ripristino delle attività sanitarie. Parole che si vedeva che erano messe in fila per non sbagliare una virgola, che chissà quanto tempo ci ha messo per scriverlo e che probabilmente doveva servire a non pestare i piedi a nessuno. Il classico cerchiobottismo di chi non sa prendere una posizione. Eppure il Comitato per la Salute era stato più che chiaro: “Non è una protesta contro l’Ulss7, vuole essere solo un’azione di una popolazione non indifferente a quanto sta accadendo non solo all’interno dell’ospedale di Santorso, ma anche ai servizi sociali, che vanno a colpire i fragili della società.

Il Comitato, proprio per non politicizzare e rischiare di far perdere di significato l’iniziativa che doveva raccogliere tutte le sfere della cittadinanza dell’Alto Vicentino, aveva chiesto ai partecipanti di non presentarsi con bandiere di partiti, movimenti o sindacati, ma di portare solo striscioni. Questo anche per non mettere in imbarazzo i primi cittadini che hanno dato forfait. Nei giorni scorsi, i membri del Comitato hanno implorato i primi cittadini ad essere presenti senza ideo0logia politica, abbassando i colori dei partiti per una causa comune che dovrebbe essere il primo valore di una società civile: la salute.
Nel pomeriggio di oggi la presa di posizione di un giovane sindaco dell’Alto Vicentino che non ci sta alla decisione dell’esecutivo, di rinunciare alla presenza a fianco del popolo.
Marco Guzzonato è stato chiarissimo, a differenza di Balzi e dei sindaci di Thiene e Schio. Questi ultimi, dalle pagine del Giornale di Vicenza, oggi, venerdì 15 ottobre, hanno dichiarato che non parteciperanno al corteo perchè mai come in questo momento storico “sono riusciti a dialogare con una direzione generale che sembra avere tutta la voglia di riorganizzare i servizi, di migliorare la qualità dell’assistenza e di far tornare a splendere un ospedale in cui sono stati sborsati fior fior di quattrini, con un project financing che grava sulle tasche dei cittadini dell’Alto Vicentino.
Le eloquenti parole dei sindaci capitanati da Marco Guzzonato
“In merito alla piazza di sabato, la gente dell’Alto Vicentino va ascoltata e sostenuta nel momento in cui reclama attenzione e urgenti soluzioni per i problemi del nostro ospedale e dei servizi territoriali, in ottica di difesa della sanità pubblica. Siamo i Sindaci che proponevano di partecipare al corteo, in quanto non si tratta, e su questo desideriamo essere molto chiari, di attaccare la Dirigenza, con la quale abbiamo collaborato e collaboreremo senza riserve. Ci siamo, invece, adeguati, con grande fatica umana e politica, alla scelta unitaria di farci rappresentare dal Presidente Balzi, che ha cercato con impegno di mediare le posizioni. Tuttavia, visto che altri colleghi hanno rilasciato i loro commenti ed aggiunto considerazioni al comunicato unitario, lo facciamo anche noi, in modo da dare rappresentazione a tutti i punti di vista che esistono nel nostro Comitato. La mediazione trovata dall’esecutivo va rispettata, ma questo non toglie che molti Sindaci avrebbero voluto essere presenti alla manifestazione e sono preoccupati per la situazione del nostro ospedale dei servizi territoriali. Deleghiamo con forza, quindi, il Presidente a rappresentarci sabato, non per far presenza, ma per ascoltare e sostenere le giuste istanze della cittadinanza. Nel rispetto dell’accordo trovato non saremo presenti fisicamente alla manifestazione di sabato pomeriggio. Invitiamo i cittadini e le cittadine a parteciparvi a sostegno della sanità pubblica dell’Alto Vicentino”.

Sindaco di Marano Vicentino Marco Guzzonato, Sindaco di Sarcedo Luca Cortese, Sindaca di Breganze Piera Campana, Sindaca di Carrè Valentina Maculan, Sindaco di Salcedo Gianantonio Gasparini, Sindaco di Valli del Pasubio Carlo Bettanin

Troppi servizi non funzionano
Se continua a ‘splendere’ il reparto di Ostetricia e Ginecologia e ancora dopo anni risulta essere un fiore all’occhiello il reparto di Pediatria, grazie alla presenza dei fratelli Scollo, ci sono reparti dell’ospedale che sembrano fare acqua da tutte le parti. Sono anni che denunciamo la situazione di Ortopedia, dove devi pregare la provvidenza di non finirci se ti fratturi un braccio o una gamba, dove non solo si registra una massiccia assenza di medici, ma dove nemmeno la convenzione con Padova è riuscita ad arginare una falla enorme. Lo ha denunciato Altovicentinonline questa estate e per fortuna (ci dispiace per il collega che ha avuto la disavventura) anche il giornalista Dennis Dellai del Giornale di Vicenza, oggi ha raccontato, grazie alla propria esperienza personale, quello che si vive in quel reparto. Se ti danno un appuntamento alle 9 devi ringraziare il cielo se entri alle 13. Guai a farti male di sabato sera: al Pronto Soccorso rischi di starci tutta la notte.
Vogliamo parlare della Neuropsichiatria infantile, che agli inizi del 2000 faceva accorrere genitori che avevano scoperto i problemi mentali dei figli dal sud e perfino dal Trentino Alto Adige. Oggi non c’è più niente e ti conviene andare a Padova o a Verona per una diagnosi per la quale non si può aspettare troppo, per non compromettere la riabilitazione del bambino disabile.
Genitori abbandonati con figli adolescenti affetti da autismo e altri disturbi neuro psichiatrici. Madri e padri che devono svenarsi per trovare figure professionali per la presa in carico dei loro figli. Il sollievo è solo attraverso quei Ceod per i quali c’è da attendere anni e anni. Mancano logopedisti, psicomotricisti, manca addirittura la psicologa, che dopo essere stata costretta ad andarsene perchè mai assunta, non è mai stata rimpiazzata.
Tutti problemi che sono stati denunciati a mezzo stampa, raccontati anche attraverso l’umiliazione di genitori costretti a mettersi a nudo nelle loro difficoltà quotidiane e puntualmente rinviati o costretti ad andar via in lacrime a cercare la soluzione altrove. Disordini, mancanze e disservizi eclatanti che i sindaci che oggi rinunciano ad andare al corteo conoscono benissimo, perchè le storie sono state ampliamente e più volte raccontate. Sindaci che sborsano soldi per servizi che non esistono, ma che alle conferenze, davanti ai dirigenti, hanno sempre un atteggiamento di sottomissione che stride con il ruolo che hanno scelto e per il quale sono stati eletti dai cittadini che si sono fidati di loro.
E poi se la prendono con la stampa se questa osa fare notare il loro atteggiamento di presenza passiva all’interno di un organo che dovrebbe lottare, ma che sceglie sempre il compromesso della politica, si rifugia nella partigianeria, tradendo il popolo come ha deciso di fare non aderendo alla manifestazione di sabato.
Sarà curioso vedere, e saremo in prima fila ad immortalarli, chi avrà il coraggio di partecipare allo spettacolo acrobatico delle Frecce Tricolore a Thiene quando, a pochi chilometri, ci saranno madri di disabili, anziani e il popolo vero a sfilare per quei diritti che i sindaci hanno rinunciato a difendere.
di Redazione Altovicentinonline

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