È contento ma non così sorpreso il neo eletto Presidente della Provincia Andrea Nardin dopo il risultato che qualche minuto dopo le 21 di domenica lo ha decretato nuovo inquilino di Contrá Gazzolle. Non perché i pronostici non fossero effettivamente più favorevoli allo sfidante primo cittadino di Caldogno Nicola Ferronato, quanto piuttosto perché convinto della bontà di un seppur breve ma intenso dialogo e confronto con gli amministratori del territorio.

Classe 1972, sposato con due figlie, il successore di Rucco è laureato in Scienze politiche indirizzo economico con due master all’Università di Padova e alla Venice University: al secondo mandato da sindaco di Montegalda, Nardin ha vinto con un rotondo 60 a 40 con 764 voti assoluti sui 1245 totalmente espressi.

“Sono molto felice del traguardo di cui sento la responsabilità” – dichiara Andrea Nardin – e non vedo l’ora di mettermi al lavoro con tutti gli amministratori che vorranno sedersi al tavolo in modo propositivo. Il primo impegno sarà quello di prendere visione delle opere in corso e di quelle da far partire : un cronoprogramma preciso con massimo focus sull’edilizia scolastica stante i 30 milioni che grazie al Pnrr consentiranno la riqualificazione di 12 istituti della Provincia. E poi la promessa fatta negli incontri avuti prima del voto: creare una rete di giovani amministratori, ce ne sono di validissimi e sono certo che opportunamente valorizzati potranno fare la differenza”.

E per un team che si potrebbe creare, ce n’è uno che il neo Presidente troverà in eredità dalla gestione Rucco formato da sindaci che, almeno sulla carta, dovrebbe rimanere un altro anno: “Sono fiducioso di trovare disponibilità e collaborazione indipendentemente dalle questioni partitiche: il tema della redistribuzione delle deleghe certo non mi toglierà il sonno” – argomenta ancora Nardin – “ma è chiaro che una comunanza di vedute ci deve essere. Del resto non potrebbe che essere così: la delega è di per sè stessa un atto di fiducia”.

Fiducia che soprattutto gli amministratori dell’alto vicentino e del bassanese hanno dimostrato di avere in lui, premiandolo in modo inequivocabile. Emblematico il ‘caso’ del seggio di Thiene con Nardin oltre l’80%: “Sono grato a questi territori coi quali i colloqui sono stati particolarmente proficui e dai quali penso partirà la mia azione” – spiega infine il sindaco di Montegalda – “senza naturalmente lasciare indietro gli altri”.

Orsi: L’alto vicentino unito è stato determinante. Battuti gli accordi ‘di segreteria’

E’ raggiante il Sindaco di Schio Valter Orsi, uno degli amministratori più ringraziati dal neo Presidente “per la fiducia accordatagli con grande lungimiranza”. E’ lui il play maker della sfida provinciale, capace di reinventarsi dopo l’iniziale sponsorizzazione in favore del Sindaco di Recoaro Armando Cunegato, naufragata prima di decollare. Mani libere dai diktat di partito, Orsi ha creduto nel Sindaco di Montegalda tessendo una rete di sostegno che gli è valsa un risultato tutt’altro che scontato, senza risparmiarsi qualche stilettata che sintetizza, in vero, gli umori di molti amministratori del territorio: “E’ la vittoria degli amministratori contro le segreterie che pensavano di decidere la presidenza a tavolino. Una risposta eccezionale contro i diktat di pochi. Ha vinto” – dichiara il primo cittadino scledense – “la politica sana, ben rappresentata da una persona capace e molto preparata. Se mi si chiede se ha perso il centrodestra, io dico che piuttosto hanno perso certi segretari di centrodestra. Spiace anche per l’arbitraggio di chi da uscente avrebbe dovuto dirigere la ‘gara’ senza entrare troppo in partita, ma tant’è. Io guardo oltre: si potrebbero aprire nuovi scenari, con l’apporto di tutti, che vanno oltre l’elezione del presidente. Non resta che mettersi, tutti uniti, al lavoro”.

Giacomin: Risultato importante. Bene la Casa dei Comuni libera da ingerenze

Tra i ‘vincitori’ c’è anche il Partito Democratico che ha rinunciato un po’ al ruolo di attore protagonista pur di far valere le ragioni di un civismo di passione. Lo fa ben intendere il segretario provinciale Davide Giacomin, tra i primi a raggiungere in tarda serata il neo Presidente. Una posizione ‘di servizio’ anche per non indisporre le anime più centriste, qualche amministratore di centrodestra e appunto i tanti civici che hanno deciso di convergere sul collega di Montegalda: “Credo che il nostro sia stato un atteggiamento di grande responsabilità, premiante e di lungimiranza. Nardin è un uomo veramente civico, libero e molto competente che saprà fare bene. La débâcle del centrodestra – conclude Giacomin – si commenta da sè. Spiace piuttosto per il Terzo Polo dal quale auspicavo scelte differenti: in ogni caso avanti con entusiasmo, certi che ora la ‘Casa dei Comuni’ sarà ancor più luogo di aggregazione propositiva e stimolo per importanti iniziative sul territorio”.

M.Z.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia