Sul destino dell’ospedale di Santorso, a covid-19 sconfitto, Zaia è stato chiaro: “tornerà come prima, anche meglio”. Ma nelle vallate dell’alto vicentino il timore palpa gli animi. Specie degli anziani. Da Arsiero a Cogollo e fino a Velo d’Astico le minoranze chiedono di essere partecipi ai futuri tavoli tecnici: “per garantire i diritti di tutti i cittadini”.
L’emergenza Coronavirus è ancora un fiume in piena. In questa fase, e a cavallo della lettera inviata al governatore del Veneto dal presidente dei sindaci dell’alto vicentino, i gruppi di minoranza delle valli hanno preparato una mozione per i relativi consigli comunali sull’ospedale di Santorso: “una messa a disposizione libera da ogni polemica”.
I gruppi consiliari Siamo Arsiero, Viva Cogollo e Futuro per Velo, nelle figure dei loro capigruppo Tiziana Occhino, Marco Zorzi e Teresa Ceribella, seguono con attenzione e inquietudine le vicende legate all’Ospedale di Santorso e il difficile dialogo tra Regione e Conferenza dei Sindaci- scrivono in una nota comune- si uniscono quindi all’appello lanciato qualche giorno fa dagli ex sindaci dell’alto vicentino. La preoccupazione dei paesi montani che viviamo e rappresentiamo nei nostri consigli comunali è legata soprattutto alla particolare posizione di lontananza rispetto all’area bassanese, ancora peraltro mal collegata a causa di una strada Pedemontana incompleta e di un trasporto pubblico insufficiente, e alla particolare condizione della nostra popolazione tendenzialmente e irrimediabilmente ad oggi indirizzata ad un costante invecchiamento. Pertanto, in una prospettiva di immediato futuro, i servizi di cui questa popolazione avrà sempre più bisogno saranno legati in particolare alle esigenze degli anziani e di conseguenza dei loro famigliari”.
No al depotenziamento di Santorso: “come faranno gli anziani delle vallate?”
“Per questo riteniamo che non possa essere immaginabile un depotenziamento del nosocomio di Santorso ad emergenza Covid finit- continuano- ma auspichiamo invece che le potenzialità di questa struttura siano promosse e sviluppate in merito alla quantità e alla qualità dei servizi che devono garantire, soprattutto alle frange più deboli e nei territori dove più difficile è la possibilità di accesso. L’inversione del fenomeno dello spopolamento del nostro territorio montano, patrimonio essenziale e imprescindibile per tutta la Provincia, passa anche e soprattutto attraverso azioni di coraggio che garantiscano i presìdi fondamentali ai loro abitanti e quelli relativi alla salute sono i primi a dover essere salvaguardati e assicurati”.
grazie al gruppo di MediValli
“Non possiamo in questo senso che rivolgere il nostro grazie ai medici e a tutto il personale sanitario che pur tra le molte difficoltà ha voluto, costruito e sta mantenendo la medicina di gruppo integrata MediValli che assicura un servizio continuativo al nostro territorio. Non entriamo ovviamente nel merito del momento, la cui gravità ed eccezionalità hanno evidentemente previsto l’adozione di scelte di emergenza. Il nostro impegno sarà invece rivolto al dopo, al futuro, al post-urgenza, quando si avrà il bisogno e la necessità di tornare ad un regime di quotidianità e di continuità assistenziale normale”.
minoranze partecipi al post-Covid
“Chiediamo ai nostri sindaci di continuare a vigilare e di permetterci come consiglieri di minoranza di poter prendere parte attiva e propositiva a quel percorso di ‘ritorno alla normalità’ e riconversione- concludono anticipando la mozione- proponiamo in questo senso l’istituzione di tavoli di confronto che ci consentano un’adeguata informazione e una giusta interazione tra tutti i livelli della rappresentanza istituzionale al fine di tutelare davvero i diritti di tutti i cittadini del nostro territorio. Lo stato di emergenza di oggi sta richiedendo uno sforzo unitario e noi ci siamo e ci saremo domani con rinnovati interesse e responsabilità”.
P.V.