“Il monte Pasubio è la più grande ricchezza del territorio”. Lo sostengono le amministrazioni comunali di Posina, Valli del Pasubio, Terragnolo, Trambileno e Vallarsa, che si sono messe insieme per creare il marchio ‘Pasubio crescendo di emozioni’ e hanno voluto un libro che raccontasse la storia del monte sacro.

Una storia diversa da quella che tutti conoscono però, Perché se fino ad oggi, il Pasubio è noto al mondo come teatro di guerra, famosissimo per la Strada delle 52 Gallerie e le testimonianze del primo grande conflitto mondiale, il libro ‘Pasubio e Piccole Dolomiti, memorie di terre, pascoli, uomini da una terra di confine’, racconta la vita nel Pasubio dalla preistoria ad oggi.

Realizzato da Marco Avanzini e Isabella Salvador, l’opera descrive una montagna vissuta e sfruttata, molto diversa da quello che è oggi, con pascoli e malghe piene di vita.

“E’ il primo libro sul Pasubio che non parla di guerra – ha spiegato Andrea Cecchellero, sindaco di Posina – Abbiamo voluto dare un segnale forte per far conoscere quello che noi intendiamo con montagna, Oggi tutti vivono la montagna con abiti perfetti e attrezzature impeccabili, ma pochi conoscono davvero il profumo dei monti. E’ come andare a cena con una bella donna e guardare sempre il telefonino. La montagna va conosciuta”.

12mila anni di storia raccontati in 12 capitoli, dalle cave di pietra del basso medioevo fino ad oggi, senza dimenticare l’importanza che aveva il Pasubio per Venezia, quando con i suoi boschi garantiva il legno per costruire le barche.

Al termine della presentazione, per raccontare un’altra parte di storia locale, una cena a base di clinto, vino rosso realizzato con viti ibride e considerato non commerciabile.

A.B.

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