C’è un pizzico di Alto Vicentino nella corona inglese e c’è un pizzico di corona inglese anche nell’Alto Vicentino. Un legame a doppio nodo coi reali inglesi che affonda le sue radici nella storia, in visita già con Edoardo VIII quando, nel 1918, pernottò nelle stanze di Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza. Un’attenzione verso la casa reale più famosa del mondo tornata alta dopo i recenti accadimenti che segnano comunque un passaggio epocale.

E a proposito di legami con ‘casa’ nostra, Re Giorgio V e la regina consorte Maria di Teck nonni di Elisabetta II resero onore ai cimiteri inglesi dell’Altopiano dei Sette Comuni nel maggio del 1923: nel 1987 fu invece il turno della Regina Madre a venire in terra berica, già ultraottantenne quando si recò a Bassano, dove degustò la nota grappa Nardini seduta sul Ponte Vecchio prima di finire il suo tour a Vicenza.

I reali al cimitero del Barenthal

Ma è la visita avvenuta nell’aprile 2017 nel pieno delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra a emozionare più di tutte ancora molti vicentini: l’allora principe Carlo, ora re Carlo III dopo la morte avvenuta giovedì scorso della madre Elisabetta, arrivò col suo elicottero prima a Montecchio Precalcino dove depose una corona di fiori ad omaggio dei 438 caduti del Commonwealth per poi proseguire in una breve ma sentita visita alla Strada delle 52 Galleria sul Pasubio.

Un passaggio senza la consorte Camilla dove re Carlo lasciò impressionati per cordialità e disponibilità, salutando con particolare simpatia i bambini accorsi con le bandierine tricolori e britanniche: un’umanità quasi inaspettata, emersa oltre quel cerimoniale e quell’etichetta che in tanti un po’ temevano.

“Ha promesso che avrebbe fatto ritorno” – racconta convinto qualche accompagnatore di quella giornata comunque storica – “solo che quando accadrà, non ci dovremo preparare per accogliere ‘solo’ l’erede al trono, ma proprio il re”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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