Dopo il grave incidente di domenica scorsa – se n’era verificato anche uno meno grave il giorno precedente – che ha visto coinvolte due moto e un’auto, torna a far parlare di sè la mitica salita del Costo, dieci tornanti che sono croce e delizia di avventori intenti a raggiungere l’Altopiano dei Sette Comuni complice la comoda uscita del casello autostradale a Piovene Rocchette.
Un tratto di strada arrampicata sul versante del Monte Paù che ha fatto la fortuna delle nostre montagne, anche se spogliate di quel compianto passaggio ferroviario a scartamento ridotto che poteva essere la ciliegina sulla torta di una mobilità dolce sgravando così l’attuale SP349 dal traffico ‘turistico’.
Curve tanto amate da bikers che accorrono anche da fuori regione su quella che a tutti gli effetti è stata spesso considerata alla stregua di una pista da corsa, quanto odiate da automobilisti con famiglie al seguito impauriti da acrobazie al limite dello scontro.
Nel dibattito ultradecennale sulle vicende del Costo, va precisato che le ‘acrobazie’ non sono solo da imputare ai centauri, ma sovente sinistri rilevati o scampati di poco hanno dimostrato come una guida piuttosto disinvolta avvenisse anche da parte di vetture, con tornanti tagliati di netto a rischio del malcapitato proveniente dall’opposto senso di marcia: non di rado, specie negli anni addietro, furono segnalate anche gare clandestine, sia a due che a quattroruote, questo almeno fino all’intervento della Provincia.
Con l’installazione dei varchi elettronici entrati in funzione nel febbraio dello scorso anno a implementazione del non facile lavoro delle forze dell’ordine, il fenomeno corse sembra infatti in buona misura debellato così come risultano in netto calo gli incidenti.
E se i dati fotografano una situazione tutto sommato sotto controllo – nel 2021 ad esempio la Polizia Locale Alto Vicentino ha rilevato due soli incidenti a conferma di un trend di incidenti in netto calo da molti anni a questa parte – così non si può dire nella percezione dei fruitori della strada e dei residenti nelle zone attigue: “Queste moto hanno davvero rotto le palle… oltre a mettere a rischio la loro vita mettono a rischio quella di famiglie in auto” – commenta una lettrice nella tarda serata di ieri – , “E’ ora di finirla perché ogni volta che si inizia la salita o la discesa del Costo bisogna recitare il rosario. Dispiace sicuramente se si sono fatti male ma veramente non se ne puoi più! – gli fa eco un’altra.