Per combattere lo spopolamento della montagna il governo pensa all’energia gratuita ad enti e utenti dei territori montani.

Lo prevede la modifica introdotta al Senato riguardante le concessioni idroelettriche, che dispone il trasferimento alle Regioni, soggetti più vicini al territorio e alle sue esigenze, delle proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni.

Erik Umberto Pretto, onorevole della Lega, spiega: “Le regioni possono così assegnare le concessioni attraverso gare con procedure ad evidenza pubblica. Il 60% dei canoni dei concessionari dovrà essere destinato agli enti il cui territorio è interessato dalle derivazioni ed è prevista inoltre la possibilità, come già avviene per le province autonome, di chiedere ai concessionari di fornire gratuitamente ogni anno una parte dell’energia prodotta, da destinare almeno per il 50 % a servizi pubblici e utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni. Il provvedimento può permettere uno sgravio sulle bollette, e può fornire un grande sospiro di sollievo ai cittadini residenti specialmente nelle aree montane. E’ anche così che si dà risposta allo spopolamento delle nostre valli e delle nostre montagne”.

Il passaggio delle centrali alle Regioni arriverà a scadenza della concessione, delle opere bagnate (dighe, condotte) a titolo gratuito e delle opere asciutte (beni materiali) verso corresponsione di un prezzo che tenga conto degli ammortamenti. Le Regioni, a loro volta, potranno assegnare queste concessioni ad operatori economici qualificati, disciplinando loro stesse la materia con legge regionale. È previsto, in particolare, che i concessionari corrispondano semestralmente alle Regioni un canone che andrà destinato al 60% alle Province interessate dalle derivazioni. Gli enti regionali potranno disporre con legge l’obbligo per i concessionari di fornire annualmente e gratuitamente alle Regioni una certa percentuale di energia da destinare ai servizi pubblici e ai territori interessati, che avranno così evidenti risparmi di spesa.

Per i Comuni di montagna inoltre, sono in arrivo altri 110 milioni di euro da Roma da utilizzare per investimenti.

Un sospiro di sollievo per l’Altopiano di Asiago e tutti i paesi ‘in quota’ dell’Alto Vicentino, che avranno modo di risollevarsi dopo i danni da maltempo dello scorso ottobre. Il decreto semplificazioni approvato alla Camera ha stabilito uno stanziamento di ulteriori 110 milioni di euro da destinare alla spesa corrente per quei Comuni, già destinatari di 190 milioni di euro a titolo di ristoro della differenza Imu e Tasi, da destinare alla spesa per investimenti.

“Come Lega avevamo già denunciato la problematica sulla mancanza di entrate da destinare alla spesa corrente per i Comuni montani colpiti dal maltempo, che potrebbero incorrere in minori introiti derivanti dalle aste degli alberi schiantati. Il problema si potrebbe manifestare anche negli anni a venire per cui lavoreremo già da adesso per trovare una soluzione valida”, hanno spiegato i parlamentari leghisti veneti, tra i quali Pretto e la breganzese Silvia Covolo.

A.B.

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