Più di ottocento pettorali, sold out per la prova tricolore. Bilancio da capogiro per la Trans d’Havet numero 14 che si correrà sulle Piccole Dolomite sabato 26 luglio. Verranno assegnati i titolo assoluti e master del campionato italiano ‘trail lungo Fidal’. Starting line a mezzanotte a Piovene Rocchette e alle 8 a Recoaro Terme. Una gara che strapperà il pass ai selezionati del World Mountain and Trail Running Championships in programma sui Pirenei spagnoli, nella località di Canfranc, dal 25 al 28 settembre.

I dettagli svelati in una conferenza stampa a Schio.Accanto agli organizzatori dell’Ultrabericus Team non sono mancati Amministratori, Sponsor e Partner, e in rappresentanza di FIDAL l’olimpionica Gabriella Dorio. Commento tecnico affidato poi ai runner Roberto Mastrotto, già vincitore nella Ultra Marathon di Trans d’Havet nel 2018 e nel 2023, e Alessandra Boifava seconda nel 2018 e nel 2019 e azzurra ai mondiali di Thailandia nel 2022.

Oltre 800 pettorali prenotati, la gara si conferma prova tecnica apprezzata dagli specialisti della disciplina: 315 sulla Ultra, 260 sulla Marathon e 230 sulla Half Marathon. Al loro fianco ci sarà l’immancabile schieramento di oltre 400 volontari che assicurerà ristori, presidio e sicurezza metro dopo metro.Confermate le tre distanze, a partire dalla lunga Ultra, con i suoi 80 km e 5.500 mD+, che si staccherà alla mezzanotte di venerdì 25 luglio da Piovene Rocchette per infilare le salite ai monti Summano, Novegno, quindi imboccare l’ascesa al massiccio del Pasubio attraverso la Strada delle 52 Gallerie per calare poi sul Pian delle Fugazze e tornare con il naso all’insù verso Campogrosso, transitando ai piedi del gruppo del Sengio Alto. Dall’Alpe ancora sudore e mani sulle ginocchia per scalare le asperità del Boale dei Fondi e salire alla “cima Coppi” del Rifugio Fraccaroli. Da lassù gli atleti potranno lanciare una rapida discesa per il vallone di Campobrun con transito al Rifugio Scalorbi e via per le Tre Croci fino a spuntare a Campodavanti e mirare a Cima Marana, ultima asperità prima di calare con pendenze da brivido fino al traguardo finale nel centro di Valdagno. Anche per il 2025 le due prove minori partiranno da Recoaro Terme, alle 8 di sabato 26 luglio la Recoaro Marathon (42 km, 2.700 mD+), che metterà la freccia verso Campogrosso, arrampicandosi sui sentieri che attraversano le contrade sopra il centro termale per innestarsi sul tracciato della prova maestra fino a Valdagno, e alle 9 la “corta” Montefalcone Half Marathon (24 km, 1.500 mD+) che girerà invece verso le pendenze che conducono a malga Anghebe e da là al Passo Rodecche per congiungersi a Campodavanti sui chilometri conclusivi sempre della gara maestra.

‘I favoriti’

Ultra Marathon 80k donne. Sulla prova maestra di 80 km e 5.500 mD+ occhi puntati su Giuditta Turini, grande certezza ed esperienza quando si parla di corsa in montagna. Se presente ai blocchi di partenza sarà probabilmente la donna col bersaglio più grande sulla schiena. Nel pool degli over 700 punti ITRA troviamo poi Martina Chialvo, attuale Campionessa Italiana di Trail Lungo in carica chiamata per forza di cose a difendere il titolo. Passata alla corsa in montagna, amante delle prove dall’alto tasso tecnico, nelle giornate giuste ha dimostrato di sapersi muovere bene anche sul corribile della media montagna. Difficile decifrare come potrà essere la sua prova sulle Piccole Dolomiti, non certo da scampagnata. Guardando alle atlete di casa, già in azzurro, Alessandra Boifava può annoverarsi tra le “vecchie guardie” di questa prova, dove ha messo a segno piazzamenti con tempi degni di nota, entro le 11h30’. Se sarà in grado di domare il caldo che potrebbe spuntare sulle pietraie del Carega e delle Tre Croci e resistere all’attrito delle prime posizioni, potrà senza dubbio fare bene.

Ci sarà poi Nicol Guidolin, runner polivalente che rende bene su ogni distanza intermedia e lunga. Quest’anno si è confermata un osso duro anche sulla tripla cifra a LUT, con un quinto posto in 16h30’. La sua sarà la seconda presenza in casa TdH, dopo aver siglato un terzo posto lo scorso anno chiudendo poco al di sopra delle 11ore e mezza. Seconda nel 2024 dietro a Martina Valmassoi, da tenere bene in considerazione sarà anche Irene Saggin, local hero, quest’anno ha da sgomitare in un parterre fitto fitto, ma con un anno in più di esperienza. Terzetto degno di essere citato sarà poi quello composto in fila da Federica Zuccollo – che esordisce sulla distanza lunga, forte di buon motore nelle gambe e nella testa allenato a suon di Marathon e Ultra di minore lunghezza- Alessandra Olivi, trionfatrice nel 2022, ma in ripresa da un periodo down. Potrebbe comunque farsi notare in particolare con un suo cavallo di battaglia: le partenze frizzanti. Last but not least, di rientro dalla terra trentina, Marta Crivellaro sarà alla prima sulla gara di casa, decisa ad affilare i coltelli.

Ultra Marathon 80k uomini. Nella prova al maschile primo top atteso sarà Manuel Bonardi, già in azzurro nella squadra del Trail Lungo, e runner di ampia esperienza maturata in tutti gli ambienti. Arriva con qualche alto e basso da questa stagione 2025, ma due mesi fa chiudeva sotto le 9h la 80 km alle Prealpi Trevigiane. Resta invece avvolto nel mistero l’avvicinamento alla gara di Riccardo Montani, uomo con un bel curriculum di gare in montagna su diverse distanze. Nome poco conosciuto, ma in possesso delle carte giuste per prove tecniche come Trans d’Havet sarà poi Gionata Cogliati. Di Diego Angella, invece, si conosce già il palmares, in quanto vincitore imbattuto nelle ultime quattro edizioni della minore Recoaro Marathon, oltre che autore di un bis anche sulle distanze di Ultrabericus Trail e del Garda Trentino Trail. Ha un ottimo motore ma anche la tendenza a spingere sopra-ritmo, per cui se lo vedremo andare in fuga potrebbe anche fare la lepre e costringere tutti a inseguire. Attenzione poi ad un Michele Meridio che di recente ha chiuso in sesta posizione sugli 80k della Lavaredo Ultra Trail, ma anche ai vari Marco Biondi, Tiziano Scatolin, Francesco Nicola, Gabriele Barile, Alessio Zambon e Andrea Furlani. Menzione d’onore per Simone Vigolo, autore di un ottimo secondo posto in 10 h a TdH, ma anche di un ritiro diretto dalla testa della corsa. È un altro che potrebbe puntare a prendere la gara in mano dal primo momento. Menzione bis, infine, per Ivan Geronazzo. Impossibile non citarlo vista la sua esperienza da vendere e l’abilità dimostrata nella gestione di gara.

Recoaro Marathon 42k donne. Tra le donne della Marathon Marta Cunico sembra essere quella con il più alto punteggio ITRA all’attivo, nonostante una minore esperienza nelle prove “corte”. Ha la resistenza per gestire la distanza e buona intensità. A provare a tenerle testa troveremo Sabrina Bolis, runner con buon motore e velocità già testati su gare corribili come la Primiero Dolomiti e la prova Twin di Ultrabericus. Saranno da verificare poi le capacità in salita lunga e le doti tecniche. Quello che è certo è che in partenza potrà essere la migliore in velocità. Altra atleta che potrebbe stare sul podio è Ilaria Fecchio. Le sue sono state ad oggi esperienze altalenanti su tante distanze diverse, buona la medaglia di legno alla recente Top Dolomites 50k. Per finire, Annarita Scalzotto è atleta ereditata dal team azzurro dell’orienteering che si sta però facendo notare anche sulle distanze.

Recoaro Marathon 42k uomini. Al maschile, al rientro dopo un anno di digiuno di gare Marathon, sul parterre troveremo Giacomo Forconi, altro bel motore ricco di cavalli che sa pestare duro su qualsiasi distanza e altro papabile a fare gara a sé, sempre che i diretti competitor gli lascino dire la sua. Ecco allora che tra i candidati a “rompere le uova nel paniere” potremmo annoverare Marco Tramet, over 800 punti ITRA e dotato di ottimo propulsore sui tracciati intensi e corribili. In alternativa ci potrebbero essere anche Gianluca Pinton e Francesco Pranovi, il primo con prestazioni particolarmente buone sulle Marathon, il secondo che potrebbe farsi caricare dall’adrenalina di correre sulla gara di casa. Infine, immancabile in tutto quello che porta la firma di Ultrabericus Team, Christian Modena è il runner esperienziato che porta in eredità ottimi ritmi sulla distanza Marathon. 

Montefalcone Half Marathon 24k donne. Veniamo alla “short distance” con un quartetto di atlete che si apre con Gaia Signorini, già vincitrice lo scorso anno con un tempo di 3h secche. Arriva da una stagione fitta di gare, ma potrebbe correre serena senza troppe preoccupazioni. A doversi preoccuparsi di gestire al meglio la gara saranno invece Ilaria Pedri, Viviana Longo e Giulia Maria Dettin. Quest’ultima avrà dalla sua senza dubbio la conoscenza del percorso e potrebbe giocarsi le carte giuste per stare in zona podio.

Montefalcone Half Marathon 24k uomini. La corta maschile si apre con uno sguardo su Christian Marini. Il suo tempo di poco superiore alle 3h a Sierre-Zinal ne indica la buona caratura, nonostante poca esperienza. Di recente si è però piazzato bene dietro a Diego Angella alla Proai Golem. Tra gli atleti di casa troviamo Luca Marchioro, vincitore nel 2023 e secondo l’anno prima, negli ultimi tempi ha la tendenza ad arrivare un po’ corto a ridosso delle posizioni che contano, dovrà vedersela con altri due autoctoni come Daniele Repele, terzo su questa distanza nel 2023, e Christian Michelato, stradista prestato ai sentieri. Chiude il ruolino Leonardo Casentini, non nuovo alla distanza e all’ambiente dello Skyrunning che potrebbe fare bene anche sabato.
La gara gode dei patrocini delle Amministrazioni interessate dal percorso (Piovene Rocchette, Santorso, Schio, Posina, Valli del Pasubio, Vallarsa, Ala, Crespadoro, Recoaro Terme, Valdagno e Altissimo), e del fondamentale sostegno della Squadra Trasmissioni Protezione Civile A.N.A. di Vicenza, della Croce Rossa Italiana con i comitati di Schio e Valdagno, del C.N.S.A.S. con le stazioni di Schio, Arsiero, Rovereto, Ala, Verona, Recoaro Terme e Valdagno, delle Squadre Protezione Civile A.N.A. di Vicenza, dei Gruppi Alpini delle sezioni di Vicenza e Valdagno e delle Sezioni C.A.I. di Valdagno, Recoaro Terme e Arzignano. Trans d’Havet è resa possibile grazie alle centinaia di volontari che ad ogni edizione si danno appuntamento sulle Piccole Dolomiti per assicurare il migliore svolgimento possibile della manifestazione in ogni sua sfaccettatura, oltre al sostegno degli sponsor. Una gara che toccherà sette rifugi: Malga Davanti Novegno, Rifugio Passo Xomo, Rifugio Papa, Rifugio Campogrosso, Rifugio Fraccaroli, Rifugio Scalorbi, Chalet Montefalcone. (comunicato stampa Trans d’Havet- foto di copertina: Federico Bruttomesso)

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