Valdastico Nord, punto e a capo. Spazzato via il tracciato vicentino che passava per la vallata dell’Astico, con sentenza del Consiglio di Stato, a Roma il ministero delle infrastrutture chiede: “Veneto e Trentino si mettano d’accordo e presentino un unico progetto”.

Si deve rifare tutto, quindi. Se di corridoio autostradale vogliono parlare le due Regioni, lo devono fare in coro e non a due voci. Questo il sunto dell’incontro che c’è stato a Roma, ieri, in un tavolo tecnico in cui ha visto sedersi le parti in causa: l’assessore alle infrastrutture Elisa De Berti a rappresentare le esigenze venete, Achille Spinelli per la provincia di Trento e capo di gabinetto dell’assessorato.

Un punto della situazione al quale era presente anche Luca Canale, da sempre in prima linea contro il completamento dell’A3. “”Incontro molto interessante in cui si è discusso della recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha in pratica azzerato l’iter della procedura. Si è parlato di tracciati, concessione, tempi e prospettive”. Con lui, sempre del M5S, Sara Cunial deputata alla Camera e Andrea Maschio consigliere comunale a Trento.

“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha preso atto e sta approfondendo le conseguenze della decisione del Consiglio di Stato che ha annullato la delibera Cipe del 2013 e sostanzialmente azzerato il progetto della autostrada Valdastico Nord. L’incontro di natura tecnica tenuto oggi al dicastero tra rappresentanti del Mit e degli enti locali interessati è servito ad approfondire l’ipotesi di un progetto rispondente al dettato della sentenza, nonché a valutare una concessione che è già da tempo in regime di proroga -precisano dal Mit – In particolare, il ministero ha chiesto alla Regione Veneto e alla Provincia autonoma di Trento di formalizzare e di trasmettere la nuova ipotesi progettuale su cui gli enti territoriali hanno dichiarato di aver trovato un sostanziale accordo”.

Dopo il ricorso vinto dal Comune di Besenello, potrebbe cassata la soluzione di arrivare fin lì col casello di connessione tra le due Regioni, come volevano Zaia&c col governatore che sino all’ultimo ha sempre ribadito “noi arriviamo a confine, poi è affare dei trentini”. Ma non potrà più essere così: dovrà trovare un accordo coi trentini e fare assieme un nuovo progetto.

Sulla carta, quindi, si deve rimettere in discussione tutto. Ma dal lato trentino ribattono la volontà che la Valdastico Nord sbocchi a Rovereto Sud. Riportando in gioco il T5, tracciato che Maurizio Fugatti, a capo della provincia trentina, vuole e che passerebbe per la Val Posina. Una soluzione vista come la peggiore da uno studio del 2011 fatto dal Consorzio Reatia, per conto della società autostradale. E in fatto di autostrada, resta anche il nodo della concessione, con la deroga che andava di pari passo col completamento dell’A31. “E’ necessario – ha spiegato al quotidiano Dolomiti Andrea Maschio – slegare concessione e A31 per andare a gara, anche perché la holding dell’autostrada è diventata nel frattempo privata. Un passaggio fondamentale per riuscire ad avere un quadro realmente veritiero e trasparente. L’opera non solo è inutile, ma dannosa. L’analisi sarebbe la definitiva pietra tombale sul progetto”.

Paola Viero

 

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