Quasi un mistero, ma dello studio di fattibilità sulla Valdastico Nord non c’è traccia per i comuni mortali. Documento che la società A4 autostrade avrebbe inviato a Roma e che solo Fugatti avrebbe visto, in via informale.  L’ultimo cordone di collegamento tra Veneto e Trentino si annoda a Rovereto Sud. Volere del presidente della provincia trentina, che vale il primo premio al concorso ‘Nemico della Terra’, promosso in difesa dell’ambiente.

Tratto nord. Partendo da Piovene Rocchette per sboccare in Trentino. Non a nord, come voleva il governatore del Veneto Luca Zaia, ma più giù come Fugatti intende. Una tratta  di cui si parla tanto, per nulla digerita dal Coordinamento No Valdastico A31, che ora chiede di vedere le carte rivolgendosi direttamente al ministro delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli.

Una lettera aperta inviata non solo al numero uno del Mit ma, a cascata, a Sergio Costa alla guida del ministero dell’ambiente. Tra i destinatari anche Zaia e Fugatti, oltre ai sindaci interessati dal passaggio della Valdastico Nord, finendo anche in mano alla Commissione Europea e all’Anticorruzione.

La lettera
Dalle notizie pubblicate recentemente dai media, si evince che la società concessionaria dell’autostrada A4, ha depositato, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un documento di fattibilità, relativo al completamento dell’autostrada Valdastico Nord A31, in territorio trentino. Tale documento è stato già depositato presso codesto Ministero? I sottoscritti soggetti costituenti il Coordinamento No Valdastico Nord – A31 non conoscono né la natura e né i contenuti del suddetto documento. Nell’evidenziare che vi è stato un pronunciamento, con sentenza, del Consiglio di Stato sul precedente progetto definitivo, si pongono all’attenzione delle Autorità in oggetto le seguenti richieste:

1) Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intende rendere pubblico lo “studio di fattibilità”? Se si, entro quale data? 2) Dalla lettura dei giornali non è comprensibile la natura giuridica di tale “studio di fattibilità”. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intende rendere noto la caratteristica di tale documento e in particolare se si tratta di un generico studio sul collegamento autostradale o di progetto di fattibilità tecnica ed economica previsto nell’art. 23 del nuovo Codice degli Appalti (D.l.vo 18 aprile 2016, n.50 “ Codice dei contratti pubblici”e ss.mm. – G.U. n.91 del 19.04.2016) ? 3) La concessionaria A4, Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Provincia Autonoma di Trento, la Regione Veneto quale metodo intendono adottare per il coinvolgimento della cittadinanza, dei comuni interessati, degli stakeholders, nelle decisioni relativamente alla realizzazione dell’opera (dibattito pubblico, consultazioni, processo partecipativo)? 4) A quanto ammonta il costo dello “studio di fattibilità”, elaborato dalla concessionaria A4? 5) Nel caso “lo studio di fattibilità” avesse la natura di progetto di fattibilità tecnica ed economica, così come previsto dal nuovo Codice degli Appalti, la società Concessionaria A4 ha presentato il documento di fattibilità delle alternative progettuali, così come previsto dal comma 5 dell’art. 23 del nuovo Codice degli Appalti ( D.l.vo 18 aprile 2016, n.50 “ Codice dei contratti pubblici”e ss.mm. – G.U. n.91 del 19.04.2016)? 6) Rientra tra le eventuali alternative progettuali, in ossequio al Protocollo dei Trasporti della Convenzione delle Alpi, il potenziamento della linea ferroviaria della Valsugana (elettrificazione, raddoppio, rifacimento gallerie, ottimizzazione del tracciato e miglioramenti) da adibire anche al trasporto merci? 7) Qual è il costo totale dell’opera dichiarato dalla società concessionaria A4 nello “studio di fattibilità”? 8) E’ stata nominata, presso il Ministero delle Infrastrutture, la Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, così come previsto dall’art. del DPCM 10 maggio 2018, n. 76 “Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico”?

Nel denunciare pubblicamente la manovra, condotta a cura della società concessionaria dell’autostrada A31, di implementare opere di compensazione, a vantaggio dei comuni interessati, consistenti in un miglioramento della rete stradale, che assume carattere al limite della liceità e sicuramente non rispettosa nei confronti dei soggetti anche istituzionali, che da anni lottano per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela del paesaggio del territorio in cui vivono, si richiede altresì un immediato recesso da tali pratiche. Alla devastazione del territorio non si risponde proponendo opere aggiuntive che hanno come unico scopo un improbabile consenso delle comunità interessate. Pertanto, il Coordinamento NO VALDASTICO NORD – A31, nel ribadire la totale opposizione alla progettazione e realizzazione del completamento dell’infrastruttura autostradale, intende informare e sensibilizzare i cittadini residenti, le associazioni, gli organi istituzionali interessati e gli stakeholder sull’inutilità e sulla dannosità dell’opera, indipendentemente dai tracciati proposti. A tal proposito alcuni consigli comunali, tra i quali Rovereto, Riva del Garda, Trambileno, Vallarsa, Besenello, Mori, Terragnolo, Villa Lagarina, Nomi, si sono espressi in tal senso approvando mozioni a maggioranza.

A31 Nord vince premio ‘Nemico della Terra’
Ancora sulla carta, la Valdastico Nord spunta ad un concorso che vede anche la giunta Fugatti tra i finalisti. Assegnato al progetto il premio ‘Nemico della Terra’, ideato da 9 anni dall’associazione Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro.
“I motivi per essere contrari a questa Autostrada sono così numerosi, benché storicamente datati – ha dichiarato al quotidiano il dolomiti.it, Paolo Barbagli presidente dell’associazione– che risulta perfino imbarazzante ripeterli per l’ennesima volta, con l’unica aggiunta riguardante l’Alto Garda, fortemente interessato, e negativamente, dall’ultima ipotesi di sbocco a Marco. Ma tra le motivazioni non c’è solo lo sbocco a Rovereto Sud, ad essere contestata è l’ipotesi autostradale in toto. Innanzitutto i costi, che saranno sicuramente superiori, per le enormi e sottostimate difficoltà costruttive a quelli preventivati”.

P.V.

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