“Spopolamento e potenziamento turistico non si risolvono con uno scambio di pezzi di territorio tra due Comuni, ma necessitano di una regia, di una visione programmatica in materia di gestione aggregata dei servizi, di investimenti e politiche lungimiranti”.
Così la Consigliera regionale del PD Veneto, Chiara Luisetto, ha motivato il voto contrario dei dem al progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale relativo a “Variazioni delle circoscrizioni territoriali dei Comuni di Arsiero e Laghi in Provincia di Vicenza”.
Nel suo intervento in veste di correlatrice, Luisetto ha ricordato che “si tratta di una modifica da realizzarsi con l’aggregazione di uno dei due laghi, ora ricadente nel territorio di Arsiero, al Comune di Laghi, che per compensazione cederebbe un’area boschiva denominata ‘Campoluzzo’ a 1700 mt di circa 137mila mq, della quale non vengono fornite nel provvedimento ulteriori specifiche (non si dice che è terreno a confine con il trentino) se non che la stessa ed il laghetto oggetto della variazione non sono abitati, non vi sorgono infrastrutture, né funzioni territoriali di rilievo.
Una visione che l’esponente dem ha contestato richiamandosi al Piano di Riordino Territoriale approvato dalla Giunta regionale lo scorso 7 aprile: “il Comune di Laghi è l’esempio lampante dell’ente locale destinato a fusione: ha pochissimi abitanti e garantisce i servizi solo ricorrendo al comune di Arsiero, ad altri enti e a realtà sovracomunali. Inoltre è zona montana, dunque richiede risposte ai bisogni di chi sceglie di vivere in questo luogo bellissimo, ma certamente non vicino ai principali servizi e strutture. Ed inoltre, anche in chiave di promozione turistica, questo provvedimento è totalmente ininfluente, visto che resta sempre l’Unione Montana l’ente cui chiedere il permesso per realizzare iniziative e attività di promozione e sviluppo attorno al lago che si va a cedere. È sempre l’Unione Montana ad essere proprietaria da decenni dei terreni circostanti il lago, compresi i quaranta parcheggi adiacenti, della cui gestione e cura si occupa direttamente, e continuerà ad occuparsi anche dopo questa variazione. Ciò vale oggi per Arsiero e varrebbe domani per Laghi”.
“La vera ragione di questo progetto di legge è far ottenere pochi metri di terra confinanti con la Provincia Autonoma di Trento al Comune di Arsiero e sperare nell’ottenimento dei fondi, cosa che una fusione non renderebbe possibile. Approvare questo provvedimento significa creare un precedente di portata e dimensioni tali da generare conseguenze forse non ben ponderate. Penso alle richieste che arriveranno dall’Altopiano dei Sette Comuni o dal bellunese, territori dove numerosi comuni di seconda fascia saranno giustamente legittimati a chiedere e ottenere scambi di territori per accedere ai fondi. Una vera e propria disincentivazione legittimata per legge alle fusioni e aggregazioni, l’esatto opposto di quanto scritto e sostenuto dalla Giunta regionale nel Piano di Riordino Territoriale”.
“Siamo alla mercificazione che svilisce la fatica di chi le fusioni le ha portate avanti, credendoci e mettendosi in gioco anche elettoralmente pur di dare una prospettiva di garanzia di servizi e futuro alla propria comunità. È la rinuncia dell’istituzione regionale a svolgere il proprio ruolo di programmazione e governo del territorio nel senso più pieno di questo compito. Laghi ed Arsiero – ha concluso Luisetto – si devono fondere se vogliono dare un senso alla collaborazione già in essere, per costruire politiche che garantiscano servizi attraverso risorse certe, l’efficientamento della pubblica amministrazione e lo sviluppo turistico ed economico locale”.
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