Se qualcuno volesse conoscere dal vivo un ‘supereroe’, parlarci insieme e farsi insegnare qualche trucchetto per interagire con le creature della notte, può farlo andando a Velo d’Astico.
‘Batgirl’ abita lì. Il suo vero nome è Silvia Osele, ha 28 anni e ha studiato pasticceria e panetteria. Una ragazza dolce e un po’ timida, dai lunghi capelli rossi e gli occhi color ghiaccio. Divide la sua vita con 12 pipistrelli, che abitano con lei, le camminano sulle mani e tollerano solo ed esclusivamente la sua presenza.
Silvia, anzi Miss Batgirl, com’è che una ragazza carina e dolce come lei convive con 12 pipistrelli, che di certo non sono animali considerati ‘domestici’?
E’ successo per caso. Qualche anno fa mia mamma ha trovato un cucciolo di pipistrello nel cortile della fabbrica. Si è intenerita e l’ha portato a casa per vedere se saremmo riusciti a salvarlo.
E ce l’avete fatta?
Sì. E’ stata una grande soddisfazione perché quando si parla di pipistrelli abbiamo già in partenza dei grandi pregiudizi. Invece ci siamo ritrovate tra le mani questo minuscolo esserino indifeso, con il musetto da lupo e gigantesche ali di uccello, che urlava come un forsennato. Abbiamo preso il latte e lo abbiamo svezzato, informandoci su come si fa, perché sono animali delicati, sbagliare cibo significa condannarli a morte tra atroci sofferenze.
Lei ora ha 12 pipistrelli. Sono adulti?
No, sono tutti piccoli da svezzare, perché appena mi rendo conto che sono cresciuti e sono indipendenti li libero in natura.
Quindi lei è Batgirl in versione babysitter?
Eh sì (ride). Mi spiego. Faccio parte di un gruppo di volontari (Alveare) convenzionato con la Provincia che si occupa di animali in difficoltà e sono in costante contatto con Tutela Pipistrelli di Roma. Io mi sono specializzata in pipistrelli. Quindi quando ci sono dei piccoli di pipistrello in difficoltà, che vengono affidati o segnalati a qualche associazione animalista, vengono portati a casa mia. Qui ho fatto per loro alcune scatole, dove li divido per grado di sviluppo. Ci sono i piccolissimi e i piccoli, che vanno nutriti con il biberon.
Senta, cerchiamo di essere pratici, i piccoli di pipistrello misurano 2 o 3 centimetri e hanno una apertura della bocca di pochi millimetri. Dove li trova i biberon?
In realtà i loro biberon sono delle minuscole spugne. Ha presente le palettine che le donne usano per truccarsi gli occhi? Quelle che in fondo hanno una spugnetta per spalmare l’ombretto? Ecco, prendo quella spugnetta, la taglio a metà e ottengo 2 biberon. Li immergo nel latte adatto e le avvicino ai miei cuccioli, che piano piano succhiano e si nutrono. Ci vuole pazienza.
Cosa mangia un piccolo di pipistrello?
Sono mammiferi per cui latte di capra per la prima emergenza, nel senso che se lo trova qualcuno che non sa cosa fare, può arrangiarsi con del latte di capra ogni 4 o 5 ore. Poi quando è ora di svezzarli si può introdurre la tarma della farina, piano piano, un po’ come si fa quando si svezzano i bambini o i cuccioli di cane.
E come vive la giornata un pipistrello?
I miei sono piccoli e devono per forza stare al caldo altrimenti si raffreddano e muoiono. Quindi stanno nelle scatole. Sono animali che devono per forza vivere in gruppo, perché soffrono la solitudine fino a morirne. Amano i luoghi bui e tranquilli e nelle scatole ho costruito una specie di casetta appesa ad un lato. Quando è ora di dormire vanno tutti lì dentro e si mettono appesi a testa in giù, appiccicati tra di loro. Tipico dei pipistrelli.
Dopo lo svezzamento li libera… Come fa a capire quando un pipistrello che è cresciuto in una scatola è pronto per la vita autonoma?
Se è possibile assolutamente sì, li libero. Quando comincio a vedere che si muovono con più agilità li libero nella mia stanza e li osservo. Un po’ al giorno, un po’ alla volta. Quando vedo che un pipistrello vola ininterrottamente per almeno 15 minuti, significa che è pronto. E’ una cosa che mi hanno insegnato gli esperti, coloro che studiano i pipistrelli in natura. E’ successo anche che qualcuno avesse qualche problema, qualche frattura. Dove è stato possibile è anche intervenuto il veterinario. Finora mi è sempre andata bene, a parte un paio di piccoli che non ce l’hanno fatta.
Sfatiamo qualche mito riguardo a queste ‘malefiche’ creature della notte?
Sfatiamoli sì, perché sono miti assolutamente falsi. Li guardi (apre le scatole, li prende e me li mostra orgogliosa), le sembrano creature malefiche? Non lo sono per niente. Certo, anche loro hanno le loro simpatie. Con me sono come dei cagnolini. Se avvicino la mano ci salgono sopra, io li posso maneggiare, sbaciucchiare anche. Li prendo, li sposto, mi dormono addosso appesi a testa in giù. Sono creature fragili. Non si attaccano ai capelli e io lo so bene visto che i miei sono lunghi. A me camminano in testa e non mi hanno mai creato problemi. Se mordono lo fanno solo per paura e assolutamente non succhiano il sangue, non le specie che vivono qui da noi quantomeno.
Un consiglio a qualcuno se dovesse trovare un pipistrello in difficoltà?
Se lo prende in mano consiglio di indossare dei guanti, li uso sempre anche io. Questo perché non è possibile sapere dove è vissuto l’animale, quindi è meglio avere qualche precauzione nel caso dovesse mordere o entrare in contatto con qualche ferita pre-esistente. Sarebbe importante contattare un esperto attraverso qualche associazione animalista, per capire l’età dell’esemplare, perché agli adulti il latte fa molto male ed è molto difficile capire quando un pipistrello è ancora giovane e quando è cresciuto. Lo si capisce dai denti, ma sono piccolissimi quindi ci vuole un occhio abituato.
Dica la verità… Lei si sente un po’ Batgirl?
Certo che sì! (ride) I pipistrelli sono i miei amici e vivono con me nella mia bat-caverna.
Anna Bianchini