Nata dall’estro della giovane associazione velese ‘Laboratorio 2024’ ha ufficialmente preso il via in questi giorni il 1° concorso fotografico “Luci e ombre della Vallata”.

Un gesto d’amore per un territorio ricco di scorci e paesaggi ancora in parte preservati dalla mano pesante dell’uomo, densi di storia e profondamente segnati dal passaggio del torrente Astico, croce e delizia di una valle che proprio dalle sue acque tanto è dipesa.

Il concorso in collaborazione con il Circolo Fotografico ‘Città di Thiene’ darà tempo ai provetti artisti di far pervenire gli elaborati entro il prossimo 21 marzo 2021: il 26 aprile saranno invece proclamati i vincitori.

Grande soddisfazione per l’associazione promotrice dell’iniziativa viene espressa dal suo presidente, Luca Cislaghi: “La nostra associazione di volontariato vuole essere un tramite per far conoscere a tutti la bellezza culturale e ambientale di Velo d’Astico e di tutto il territorio limitrofo. Lo scopo di questa iniziativa, oltre che promuovere il territorio, è anche quello di spingere le persone a stare nella natura dopo mesi rinchiusi e per evitare assembramenti. Proprio il coinvolgimento è stata la forza di questo progetto: oltre al Circolo Fotografico ‘Città di Thiene’ possiamo contare sulla collaborazione con il CAI, sottosezione di Arsiero, il GEC di Cogollo e VerticalAstico – VerticalPromotion di Valdastico. Altro valore aggiunto a questo concorso, che rafforza le nostre convinzioni, è il patrocinio del Comune di Velo d’Astico e quello dell’Unione Montana Alto Astico”.

Una rassegna d’arte e di socialità, aperta tanto ad esperti quanto a semplici amatori con la voglia di immortalare la bellezza che anche la più triste delle annate non può scalfire.

“Non a caso luci e ombre” – prosegue Cislaghi -“perché la speranza è quella di lasciarci le ombre del presente alle spalle e guardare le luci del futuro: confido che a fine aprile la premiazione possa essere una grande festa in compagnia raccontandoci del brutto periodo passato, scoprendo posti, colori e tradizioni della nostra valle tramite le immagini”.

Marco Zorzi

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