Apprezzata non solo per le sue doti di medico ma anche per la gentilezza e l’umanità con le quali si prendeva cura dei suoi pazienti. Simonetta Morselli, direttore dell’unità operativa complessa di oculistica all’ospedale di Bassano del Grappa si è spenta la notte scorsa a seguito di una malattia. Aveva 59 anni.
Laureata nel ’91 in medicina e chirurgia all’università di Verona quattro anni dopo si specializza in oftalmologia, quella branca di medica che si che si occupa di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e terapia sia medica sia chirurgica delle malattie dell’occhio. In lei una grande dedizione, quasi una missione, che nel corso degli anni la porta a diventare un punto di riferimento in campo medico, diventando nel 2008 direttore dell’uoc oculistica al San Bassiano. Nelle sue mani, tra le sue mani, le speranza di migliaia di pazienti. Anche piccini. Nel giorno della sua scomparsa tantissimi i messaggi di cordoglio di genitori che affidarono a lei i propri figli, anche in tenera età. “Questa donna ha salvato l’occhietto del mio piccolo, nato con cataratta congenita e operato a 3 mesi di vita. Una persona con un cuore grande, professionista e altruista. Sarà una perdita incolmabile, grazie per tutto Dottoressa”, scrive N.C.F. a commento del post della direzione dell’Ulss 7 che annuncia la dipartita del proprio primario di oculistica: “stimata professionista e punto di riferimento regionale per la chirurgia vitreoretinica e il trapianto di cornea, la dr.ssa Morselli ha guidato l’Oculistica del San Bassiano dal 2008 con competenza, passione e spirito di servizio. Tutta l’Azienda si unisce nel cordoglio e nel ricordo.”
Lo stesso Carlo Bramezza, dg dell’azienda ulss 7 la ricorda così: “lascia un grande vuoto nel nostro ospedale. Era un chirurgo eccellente, un leader capace, una collega generosa. Sotto la sua guida il reparto è cresciuto in attività e complessità, ed è stata tra le prime a collaborare attivamente nel percorso di rete tra gli ospedali. La ricorderemo per il suo sorriso, la forza e l’amore per il proprio lavoro. Le sono anche personalmente riconoscente”
