“Affitto troppo caro rispetto ai canoni standard” e la sede di ViAcqua, in via dell’Industria a Vicenza, finisce nel mirino della Corte dei Conti.

A chiedere di controllare se quei 277.500 l’anno sono una cifra corretta o uno sproposito, è ancora una volta il Movimento 5 Stelle, che ha inviato un esposto alla Procura di Vicenza, alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti.

Secondo i pentastellati, analizzando la banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate ed incrociando i dati con la tipologia e l’ubicazione dell’immobile, ci sarebbero oltre 70mila euro l’anno spesi in più per un affitto che, secondo i grillini, dovrebbe aggirarsi intorno ai 206mila euro l’anno.

“Dall’analisi dei documenti afferenti al contratto di locazione dell’attuale sede, emergerebbero alcune perplessità – spiegano gli 11 firmatari dell’esposto – Nello specifico risulta esoso il canone annuo di 277.500,00 euro oltre l’Iva, quando invece a seguito di un’indagine per la valutazione del canone più probabile, in relazione alla tipologia di immobile, alla zona dove è situato, connessa alla Banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate, ci è stata fornita una stima che quantifica tale canone annuo a circa 206mila euro. Da segnalare che Acque Vicentine aveva anche svolto dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, non di sua proprietà, per un importo di oltre 400mila euro. Inoltre, nell’andare a ricercare, tramite lo studio delle visure camerali, il proprietario dell’immobile dato in locazione, ci si è imbattuti in una serie di ‘scatole cinesi’. Con questo esposto il M5S chiede che vengano disposti gli opportuni accertamenti in ordine a questi aspetti, valutando gli eventuali profili di danno erariale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti”.

E’ il secondo esposto su ViAcqua che i pentastellati hanno presentato in pochi mesi, dopo la richiesta di chiarimento relativa a soldi che la partecipata aveva investito in titoli di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

“La corretta e trasparente gestione delle società partecipate è uno dei temi di particolare attenzione da parte nostra ed è per questo che vogliamo approfondire e avere risposte chiare ed esaustive – hanno spiegato i grillini – In questi anni ci siamo trovati più volte a richiedere maggiori delucidazioni sugli investimenti fatti dalle suddette società, sui dati di bilancio, sulle tariffe, sui laboratori analisi ma nella maggior parte dei casi le risposte che sono pervenute non sono state sufficientemente esaustive. Sarebbe utile e doveroso anche da parte della nuova amministrazione comunale e di tutte le amministrazioni dei comuni soci, fare un bilancio dell’attività svolta in questi anni da queste società, esaminarne attentamente l’operato degli ultimi anni e chiarire se si vuole proseguire ancora con questa gestione che ha prodotto utili da una parte ed indebitamento dall’altra, manutenzioni carenti e aumenti tariffari continui, e che non ha neppure saputo gestire la recente fusione, vedi i ritardi nell’invio delle bollette, pur avendola pianificata da anni. Anche perché quando siamo andati ad analizzare le singole questioni citate, abbiamo sempre trovato situazioni nebulose e poco chiare, assolutamente in contrasto con un clima di trasparenza, nel quale dovrebbe agire qualsiasi azienda che si occupa della gestione pubblica”.

L’esposto è stato presentato dalla senatrice Barbara Guidolin, dalla deputata Sara Cunial, dal consigliere regionale Manuel Brusco, dall’ex consigliere comunale a Liliana Zaltron e dai consiglieri comunali di alcuni comuni soci: Giuseppe Ciambrone (Valdagno), Massimiliano D’Ausilio (Nanto), Gian Luca De Mattini (Monticello Conte Otto), Massimo Golzato (Dueville), Andrea Tosato (Sandrigo), Marco Vantin (Schio) e Stefano Zarantonello (Cornedo Vicentino).

Anna Bianchini

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