Non passa, in Veneto, la richiesta di Avs di mandare un segnale contro la presenza degli animali nei circhi. Una mozione di Avs (respinta ieri in Consiglio regionale) chiedeva alla giunta di attivarsi con il Governo per revisionare la disciplina nel settore dei circhi arrivando ad eliminare l’impiego di animali negli spettacoli e garantire un ‘pensionamento dignitoso’ a quelli coinvolti negli spettacoli destinandoli a santuari e rifugi protetti, ed evitando così la loro vendita all’estero. Attualmente, si stima che in Italia siano circa 2.000 gli animali nei circhi, secondo i dati portati in Consiglio da Andrea Zanoni, che dice: “L’attuazione della legge approvata in Parlamento nel 2022, che prevede il divieto di acquisizione di nuovi animali nei circhi, è già stata prorogata per ben tre volte, l’ultima lo scorso agosto. Attualmente, salvo sorprese, il divieto dovrebbe entrare in vigore da fine 2026, ma in questo caso, visti i precedenti, il condizionale è d’obbligo. La maggioranza in Consiglio regionale del Veneto ha voltato le spalle a questi animali, ritenendo che prima o poi il divieto entrerà in vigore”. Inoltre, c’è chi “ha affermato che la presenza degli animali nei circhi fa parte di una tradizione ed è un peccato vada perduta. Ritengo che se una tradizione comporta frustrate e confinamento in gabbie di pochi metri a vita, ebbene di questa tradizione potremo far decisamente a meno. Questa maggioranza in Consiglio regionale del Veneto non perde occasione per dimostrare tutta la sua sensibilità nei confronti di chi spara agli animali o li sfrutta, una sensibilità unidirezionale che non prende mai in considerazione la sofferenza di questi animali”, conclude Zanoni.
