Le “auto con la spina” piacciono sempre più ai vicentini. Lo rivelano i dati diffusi dal Centro Studi e Statistiche UNRAE-Confcommercio (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) e riferiti al primo semestre del 2025.
Crescono del 17,3% le immatricolazioni delle auto elettriche (BEV) in provincia, passando da 525 veicoli venduti nel primo semestre 2024 ai 616 nello stesso periodo di quest’anno. E raddoppiano (+101,3%) anche gli acquisti della categoria ibride plug-in (PHEV), ovvero quelle auto che uniscono al classico ibrido anche la possibilità di caricare le batterie sulla rete elettrica: qui ai 370 veicoli immatricolati tra gennaio e giugno del 2024 si è arrivati ai 745 dei primi sei mesi 2025. Crescono anche, seppur di poco, ovvero del 2,9%, le vendite delle auto ibride, che da 4.779 veicoli immatricolati sono passate a 4.916, sempre nel confronto tra i due periodi.
Tutti segnali positivi, dunque, per le vetture a basse emissioni, cui fa da contraltare un mercato che, invece, nel suo complesso sta vivendo mesi difficili: tra gennaio e giugno 2025, infatti, nel Vicentino sono stati immatricolati 10.316 veicoli, 918 in meno (in percentuale -8,17%) rispetto allo stesso periodo del 2024.
“È l’effetto dell’attesa sugli incentivi che erano stati annunciati, ma che non sono ancora arrivati – spiega Vittorino Bisson, presidente dell’Associazione provinciale Concessionari ufficiali autoveicoli di Confcommercio Vicenza -. Speriamo la situazione si sblocchi al più presto”.
Nel frattempo si “brinda” all’avanzata decisa di elettrico e plug-in: “Sono numeri ancora limitati, rappresentano poco più del 13 per cento del mercato provinciale, ma denotano una crescita di interesse dei consumatori, soprattutto i clienti under 40 che sono particolarmente sensibili a queste tipologie di vetture. Va detto, poi – continua il presidente Bisson – che le case automobilistiche hanno cominciato a proporre auto elettriche più compatte, a costi maggiormente accessibili rispetto a tempo fa e questo ha aiutato”.
C’è ancora, però, molto da fare per rendere “l’auto con la spina” più popolare: “In Italia siamo fanalino di coda nelle vendite su questo segmento – spiega il presidente dei concessionari aderenti a Confcommercio Vicenza –. In generale i consumatori comprendono che le motorizzazioni benzina e diesel rappresentano il passato, ma non sono ancora del tutto convinti di optare per l’elettrico, che costa di più, è vero, ma in confronto ha costi di esercizio e manutenzione che lo rende particolarmente conveniente”. E così accade che quando l’auto è oramai a “fine vita” in molti evitano di comprare il nuovo e cercano un usato, il cui mercato è in crescita; oppure affrontano anche grandi spese di riparazione e tengono su strada la vecchia vettura. “Servirebbe un impegno comune di tutti, operatori, istituzioni, organi di informazione, per spiegare che la transizione a veicoli a basso impatto non si può fermare – continua il presidente Bisson -. Invece, anche la scelta, pur comprensibile, di un rinvio del “bando” alla circolazione delle motorizzazioni euro 5 nelle citta è andato nella direzione opposta. Meglio sarebbe stato accompagnare il percorso verso una maggiore sostenibilità, attraverso una nuova stagione di incentivi mirati”. E anche sulla fiscalità delle auto aziendali c’è per Bisson molto da fare: “sia sul fronte della deducibilità per categorie come gli agenti e rappresentanti, il cui importo è fermo da quasi quarant’anni – afferma – sia sui vantaggi fiscali per le auto concesse in fringe benefit ai dipendenti, che devono essere più stringenti se si vuole favorire ancor più la mobilità green”. Mobilità che ha bisogno anche di infrastrutture adeguate: “Senza una rete capillare e realmente operativa di stazioni di ricarica – conclude il presidente Bisson – , il percorso di elettrificazione sarà incompleto e l’Italia continuerà a restare indietro rispetto al resto dell’Europa”.
