“Ora che è al comando e potrebbe realizzare quell’autonomia che dice di cercare da 25 anni, la Lega cerca un capro espiatorio per far saltare il banco”.

E’ il pensiero di Jacopo Berti, leader regionale del Movimento 5 Stelle, partito che al governo è alleagto con il Carroccio ma in Regione è ben saldo all’opposizione.

Dal referendum in poi, in effetti, non passa giorno che i leghisti accusino i grillini di essere la causa dei continui slittamenti delle autonomie regionali, ma Berti non ci sta.

“Fare come sta facendo la Lega è il modo migliore per far naufragare l’autonomia – ha dichiarato – Davvero pensano che la riforma abbia una sola chance di andare avanti se loro continuano ad attaccare tutto e tutti, a cominciare dagli alleati che dovrebbero aiutarli a portare a casa il risultato?”.

Da Berlusconi in poi, l’autonomia è vista come l’unico modo per responsabilizzare tutti gli enti regionali, premiando quelli virtuosi e stimolando gli ‘indisciplinati’ a far quadrare i conti riducendo gli sprechi. Un tema, quello dell’autonomia, che oggi come oggi, con i gravi problemi nel comparto della Sanità, potrebbe dare risposte concrete. Ma proprio oggi che la Lega è al comando, il punto che era nel contratto di governo slitta sempre più avanti e ora pare che Luca Zaia, governatore del Veneto, abbia sollecitato Salvini a concedere qualcosa prima delle elezioni regionali previste per il prossimo anno.

Agli elettori però, il messaggio che arriva quotidianamente, è che siano gli alleati di governo a procrastinare, con Di Maio che dice “non c’è fretta”. E’ più cauto Berti, che ammette i contrasti interni tra Lega e pentastellati, ma ridimensiona i toni.

“Come nelle migliori famiglie, ci si confronta, si litiga, poi si decide. Abbiamo sostenuto il referendum, abbiamo inserito la riforma nel contratto di governo, Di Maio, ogni volta che ne parla, assicura che l’autonomia si farà. La Lega è abile ad enfatizzare le nostre richieste di chiarimenti, ma non sono corretti quando evitano di parlare dei nodi, come quello sull’istruzione o sulle infrastrutture”.

Quel che è certo è che i tempi saranno lunghi e Berti non lo nasconde, anche perchè pare che sia solo il Veneto ad avere fretta.

“Da parte della Lega lombarda non vedo tutta questa ansia e questa animosità. Temo che i leghisti veneti, come al solito, soffrano di sudditanza nei confronti dei cugini e dunque provino a farsi notare agitandosi di continuo. Ma così facendo finiscono per prendere posizioni pericolose per la tenuta stessa del governo. E questo è l’ennesimo errore di Zaia”.

A.B.

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