“Non sono io che blocco l’autonomia, ma Salvini”.

Colpo di scena nell’autonomia differenziata con il vicepremier Luigi Di Maio che incolpa il collega Matteo Salvini di essere lui la ragione dei continui rinvii del provvedimento che Lombardia e soprattutto Veneto non smettono di chiedere a gran voce.

Fino a ieri il ministro Erika Stefani, dal palco di piazza Statuto a Schio, ha ribadito che l’autonomia è allo stallo per colpa di un Movimento 5 Stelle che non approverebbe le bozze di intesa preparate dal governatore Luca Zaia e dallo stesso ministro di Trissino.

Ma oggi è arrivato il colpo di scena, con le dichiarazioni di Luigi di Maio, che nel corso della discussione a Roma per togliere il potere alla politica di nominare i vertici della Sanità, ha rigettato l’accusa di ostruire il percorso verso l’autonomia.

“L’autonomia è nel programma e sono stato uno dei primi a rassicurare di volerla fare, ma Salvini gioca a fare l’offeso e nonostante le mie ripetute richieste di un vertice di governo che affronti una volta per tutte l’argomento, si è rifiutato di rispondere. Questo atteggiamento è iniziato in particolare quando è esploso il caso giudiziario del sottosegretario Armando Siri ed il Movimento 5 Stelle ne ha chiesto la destituzione.  E’ stato in quei giorni che Salvini ha cambiato comportamento, dimostrando risentimento per una presa di posizione del nostro movimento che però riguardava solo quel caso giudiziario. La proposta del vertice di governo sull’autonomia l’ho chiesta io – ha concluso Di Maio davanti ai giornalisti delle principali testate nazionali – Non si dia la colpa a noi”.

Le dichiarazioni di Di Maio sono state riportate nei tg delle 13 e delle 13.30 da Canale 5 e Rai Uno.

In tutto questo clima di ‘guerra’ da campagna elettorale, sguazzano Pd e Forza Italia. Il primo, attraverso la voce di Nicola Zingaretti, definisce “i litigi una strategia d’apparenza mirata a spartirsi le poltrone”. La seconda ci va giù più pesante sostenendo che il governo è attualmente chiuso per campagna elettorale con decreti attuativi che riguardano la vita pratica degli italiani, che sono letteralmente bloccati”.

Schio. Erika Stefani sull’autonomia

Erika Stefani, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, fino a ieri sera aveva rassicurato i presenti in piazza Statuto a Schio spiegando che la responsabilità dei continui slittamenti in merito all’autonomia dipende dal gruppo pentastellato. “Stiamo vivendo un momento di particolare complessità – ha sottolineato Stefani – I 5 Stelle devono prendere atto che tutti i veneti hanno votato per l’autonomia. Vorrei fare una foto di tutti voi con le mani alzate e mandarla ai 5 Stelle, per spiegare ai rappresentanti dei 5 Stelle che non sono solo i leghisti che vogliono l’autonomia, ma tutti i veneti. A questo punto – ha concluso vorrei chiedere loro che tipo di autonomia vogliono. Se vogliono dire di no, devono prendersi la responsabilità di farlo. Tutti fanno dichiarazioni sui media in merito all’autonomia, ma nessuno di loro si prende la briga di venire a parlarne con me. L’autonomia è la responsabilizzazione della politica per dare risposte ai territori”.

Alla fine del suo intervento, annunciando l’arrivo del leader del Carroccio, Erika Stefani non ha mancato di lanciare un appello al pubblico, che oggi suona come premonitore: “Visto che tra poco arriva Salvini, chiedetela a lui l’autonomia”.

A.B.

 

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