Si sono messi al lavoro, con lo scopo di produrre mascherine e raccogliere soldi e la loro dedizione è stata premiata con 5.100 euro raccolti per la terapia intensiva dell’ospedale San Bortolo di Vicenza e la realizzazione di duemila mascherine per proteggere dal contagio da coronavirus.

Le ‘mascherine della speranza’ sono state prodotte a Mirabella Maragnole di Breganze, dove il farmacista Salvatore Menga aveva capito che quel prodotto, poco usato dal grande pubblico in tempi normali, sarebbe presto scarseggiato. Da qui l’idea di costruirne e, al tempo stesso, di ricavare qualche soldo da donare alla sanità pubblica del territorio.

Gilda, da Maragnole di Breganze, racconta: Abbiamo promosso l’iniziativa, chiamata ‘Mascherine della speranza’, nelle frazioni di Maragnole e Mirabella, per dare una risposta ad un problema vero”.

Al lavoro 30 volontari e 20 sarte, che per 9 giorni non si sono risparmiati, rispettando le restrizioni imposte dalla legge, ma collaborando senza sosta, motivati dalla passione e dall’intenzione di essere utili.

“Ognuno di noi ha dato il meglio di sè, ognuno di noi ha fatto la sua parte e collaborato, nonostante le restrizioni e i pericoli – ha spiegato Gilda – Ci sono delle parole di Kahil Gibran, scritte in ‘The Prophet’, che mi danno la carica tutte le mattine per andare avanti. ‘Cosa significa lavorare con amore? Significa tessere con fili tratti dal cuore, come se la stoffa fosse destinata a vestire l’essere amato. Significa costruire una casa con passione, come se l’essere amato dovesse abitarvi. Significa spargere semi con tenerezza e mietere con gioia, come se l’essere amato dovesse mangiarne il frutto’. Ecco tutti insieme, noi, abbiamo fatto proprio questo”.
Le mascherine saranno distribuite in coppie di 2 con un contributo minimo di 5 euro, che sarà devoluto per la terapia intensiva dell’ospedale San Bortolo di Vicenza.

“Infine – ha spiegato Gilda – lasceremo al sindaco e all’assessore ai Servizi Sociali le ultime scorte affinché vengano destinate alle situazioni più critiche della popolazione. Abbiamo costruito insieme un percorso di crescita e sensibilità verso il prossimo attraversando tutte le nostre vie e i nostri vicoli. Abbiamo scoperto strade, ma soprattutto persone che non dobbiamo dimenticare. Cerchiamo di far tesoro di questa meravigliosa esperienza”.

di Redazione Altovicentinonline

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