“Dagli anni ’70 ad oggi i cambiamenti climatici si sono susseguiti a grande velocità. E nell’ultimo secolo le temperature in Veneto sono aumentate di ben tre gradi, portando la presenza di neve a quote sempre più alte e rendendola un fenomeno raro in pianura, tanto che a Vicenza da quattro anni non si vede un fiocco di neve”. Con queste parole Marco Rabito, presidente di Meteo in Veneto, è intervenuto ieri sera al Teatro Modernissimo di Noventa Vicentina, in occasione dell’incontro pubblico sul tema “Non ci sono più le stagioni di una volta. Perché il clima cambia e quali sono le conseguenze per il territorio e i suoi abitanti”, che ha visto assieme a lui, protagonista della serata, Silvio Parizzi, direttore di Anbi Veneto. Dopo i saluti introduttivi della vicepresidente di Coldiretti Vicenza, Cristina Zen, del presidente del raggruppamento di Confartigianato di Noventa Vicentina, Riccardo Barbato e del sindaco di Noventa Vicentina, Mattia Veronese, l’incontro è entrato nel vivo.
“I cambiamenti climatici, con eventi sempre più impetuosi e frequenti – sottolinea Rabito – sono un forte campanello d’allarme. Ed il rischio è che persino i bacini di laminazione non siano più sufficienti a contenere le violente ed abbondanti precipitazioni, a scapito dei territori, quindi del mondo agricolo, ma anche delle comunità, perché danni ingenti sono stati registrati, negli ultimi anni, anche ad altre attività produttive e, naturalmente, alle abitazioni”.
Parole cui fa eco il direttore di Anbi Veneto, Silvio Parizzi: “Siamo in grossa difficoltà, perché il clima sta cambiando troppo velocemente, mentre la burocrazia sta rallentando il percorso di adattamento dei territori. Il tempo medio tra progettazione-autorizzazione e realizzazione di un’opera è di 8-10 anni; non possiamo progettare le opere di domani con i parametri di oggi. È necessario prevedere gli scenari futuri e, a tal proposito, i modelli ci dicono che entro la fine del secolo gli episodi estremi potrebbero aumentare di frequenza del 50%, con picchi dell’80%. La soluzione è una sola: una strategia che pone al centro il ripristino della capacità del territorio di trattenere l’acqua con nuovi bacini e il risezionamento dei corsi d’acqua per trasformarli in invasi. Questo fa comprendere quanto sia importante la bonifica ed il ruolo dei dieci Consorzi esistenti in Veneto”.
