Il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, plaude al protocollo d’intesa approvato dalla giunta Regionale per estendere la campagna vaccinale anti-Covid alle attivita’ economiche e produttive e per consentire quindi, alle imprese, di ricevere le dosi necessarie a vaccinare i loro dipendenti e di organizzare la somministrazione. “La delibera approvata oggi viene incontro alla proposta fatta da Confindustria Veneto in cui offrivamo la disponibilita’ del nostro sistema imprenditoriale ad assumere un ruolo attivo nella campagna di vaccinazione, permettendo alle imprese di aderire su base volontaria all’iniziativa di far vaccinare i propri dipendenti, con la collaborazione di personale medico qualificato, all’interno dell’azienda, in spazi appositamente riservati e idonei allo scopo”, commenta Carraro, sottolineando i due obiettivi dell’operazione, ovvero: “Supportare la sanita’ pubblica nel raggiungimento di un rapido contenimento dei contagi e mettere al piu’ presto in sicurezza il nostro territorio, velocizzando al contempo il ritorno alla normalita’ delle attivita’ economiche”. Il modello individuato, spiega Carraro, “consente, quando le dosi di vaccino disponibili lo permetteranno, la somministrazione del vaccino in ambiente di lavoro, a favore dei dipendenti e dei familiari che volontariamente aderiscono all’offerta”. Come conseguenza, “gia’ da oggi si e’ insediata una cabina di regia per definire le ulteriori determinazioni di natura-tecnico operativa, come i requisiti di idoneita’ degli spazi e di organizzazione richiesti alle aziende e le modalita’ per eseguire le vaccinazioni”, conclude Carraro aggiungendo: “L’accordo dimostra la vicinanza delle imprese al proprio territorio, il ruolo sociale che interpretano e la capacita’ di reagire e di attivarsi a tutela del bene comune”

 

I sindacati veneti Cgil, Cisl e Uil lamentano di non essere stati coinvolti nella stesura del protocollo d’intesa tra Regione Veneto e associazioni di categoria per l’estensione della campagna di vaccinazione alle imprese. “Riteniamo profondamente sbagliata la scelta di procedere in maniera unilaterale, o con la sola condivisione delle rappresentanze delle imprese”, afferma il segretario della Cgil Veneto Christian Ferrari, che insieme ai colleghi di Cisl e Uil ha chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Luca Zaia e all’assessore alla Sanita’ Manuela Lanzarin. “Nel merito, la nostra posizione e’ chiara: va rispettato in maniera rigorosa il piano vaccinale nazionale, a partire dalle priorita’ da garantire a tutti i soggetti piu’ anziani e piu’ fragili; solo successivamente, nella fase di vaccinazione di massa con la piena disponibilita’ delle dosi, si puo’ portare avanti una campagna nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, ma andra’ fatto sulla base del protocollo nazionale (che stiamo discutendo con il ministro del Lavoro Orlando), nonche’ sotto la stretta vigilanza e programmazione del sistema sanitario pubblico”, continua Ferrari. “Si tratta di un tema delicatissimo, che anche in queste ore sta incontrando non poche criticita’. Un tema su cui evitare ogni disparita’ di trattamento ed escludere fughe in avanti territoriali, utili solo a ingenerare ulteriore confusione.

 

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