L’accordo Ue-Usa, anziché offrire certezze, sembra quindi sollevare nuovi timori tra gli imprenditori. A detta di Beltrame, il messaggio che ne esce è chiaro: l’Europa non protegge più chi produce, e senza un cambio di rotta, il sistema industriale rischia di pagare un prezzo altissimo.
Con toni duri e senza mezzi termini, Barbara Beltrame Giacomello, Presidente di Confindustria Vicenza , la provincia italiana con il più alto export pro capite, ha commentato l’accordo siglato ieri tra Unione Europea e Stati Uniti in merito ai dazi su acciaio e alluminio, giudicandolo «assolutamente insoddisfacente» per l’Europa.
Secondo Beltrame, l’intesa rappresenta «una vera e propria resa», con l’UE che ha accettato condizioni peggiorative rispetto alla situazione preesistente: dazi sull’acciaio che rimangono al 50% e dazi sull’alluminio che passano dal sotto il 5% a un pesante 15%, proprio in un momento in cui il dollaro è debole, aumentando il peso per le imprese europee.
Non solo: l’accordo prevede, sempre secondo quanto anticipato da fonti ufficiali, acquisti energetici europei dagli USA per 750 miliardi di euro in tre anni, a cui si aggiungono 600 miliardi in investimenti transatlantici, «che si sommano a quelli già esistenti».
«Draghi, nel suo recente rapporto sulla competitività europea, ha chiarito che servono investimenti annuali tra i 750 e gli 800 miliardi per colmare il gap con Stati Uniti e Cina», ha ricordato Beltrame. «Eppure, davanti a un appello così chiaro – “Fate qualcosa” – l’Europa ha risposto con il silenzio. Peggio ancora, ha risposto oggi con un accordo che agevola gli altri».
Nel mirino della presidente di Confindustria Vicenza finisce anche la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, fresca di riconferma per un secondo mandato:
«Ancora una volta, von der Leyen non si è dimostrata all’altezza sui temi economici. Non sembra aver compreso che l’Europa è fatta da chi lavora, da una manifattura che genera valore e occupazione. La sua leadership si muove tra slogan e ideologia, lontana dai problemi concreti delle imprese».
Un appello ai Paesi manifatturieri
Beltrame ha quindi lanciato un appello diretto ai Paesi industriali del continente: «Dopo quest’ennesima debacle, è il momento che l’Europa si dia una scossa. Serve uno scatto d’orgoglio da parte dei Paesi che ancora credono nel lavoro produttivo e nella competitività. Altrimenti, la strada intrapresa porterà solo al declino».
La posizione di Vicenza come cartina di tornasole
Le parole della Presidente assumono un peso particolare se si considera il ruolo trainante di Vicenza nell’economia italiana ed europea: la provincia veneta è infatti al vertice per export pro capite, con un sistema industriale che dipende fortemente dai mercati internazionali e dalla tenuta della competitività manifatturiera.
