Ben vengano le auto elettriche, ma questo non si deve tradurre nella eliminazione tout court delle auto a combustione interna (benzina e gasolio o carburanti alternativi). Affidiamoci al buonsenso: nessuno dice che bisogna fermare l’evoluzione della tecnologia, ma dev’essere ponderata e conquistata pensando al bene di tutti. Si tratta di direttive che rischiano di pregiudicare fortemente la vita di cittadini e famiglie, che reputo giusto possano esprime la loro contrarietà alla volontà dell’Unione Europea di vietare la produzione di auto a combustione interna a partire dal 2035, tramite le istituzioni e libere iniziative”. E’ il pensiero dell’assessore regionale veneto all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, sul tema delle auto elettriche affrontato anche in Consiglio regionale.

“Fughiamo, prima di tutto alcuni dubbi: chi afferma che le auto elettriche sono pro ambiente, dice il falso. Queste auto, infatti- spiega Bottacin- non sono a emissioni zero. E’ vero che non hanno il tubo di scarico, ma la polvere stradale che sollevano è sicuramente maggiore perché pesano di più e le loro gomme si consumano anche più velocemente disperdendo polveri sottili”. I motori elettrici poi hanno bisogno di materiali “come le terre rare che si trovano in Cina e se vogliamo estrarle nei Paesi occidentali, il processo è molto costoso ed impattante in termini ambientali. Per smaltire un’auto elettrica, inoltre, si spende di più, le batterie non durano più di dieci anni e poi l’auto non ha più valore, quindi non si può rivendere”. Puntare solo sulle auto elettriche significa inoltre “affossare le ricerche che si stanno facendo sui motori endotermici a basso impatto ambientale come l’idrogeno. Inoltre voglio ricordare che, se una macchina elettrica se va a fuoco, non si riesce a spegnere facilmente: non è un caso che, ad esempio, in Norvegia è vietato l’imbarco di questi veicoli”.

Va sottolineato, infine, conclude Bottacin, che il 2035 “è domani e questo significa che domani tutte le famiglie dovranno acquistare una nuova auto, elettrica, per l’appunto, che sappiamo essere anche molto più costosa di quelle a combustione. Un acquisto che non tutte le famiglie, oggi, sono in grado di affrontare e questo significa trasformare il nostro popolo in cittadini di serie A e cittadini di serie B. Cittadini che dovranno inoltre ricercare le colonnine di ricarica come una caccia al tesoro, sicuramente per attendere molto tempo per la ricarica che costerà di più rispetto ad un pieno di benzina o di gasolio”.

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