Sono 3.200, fatte soprattutto da uomini, le telefonate con richiesta di aiuto che il Centro Anti Suicidi Veneto ha ricevuto, a causa covid, da giugno a oggi.

Sono in tantissimi, soprattutto uomini, a chiedere aiuto al servizio, nato nel 2012 per fronteggiare i casi degli imprenditori che si toglievano la vita a causa della crisi economica e di cui è a capo Emilia Laugelli, Psicologa specializzata in Psicoterapia residente a Schio, che da anni gestisce quello che è di fatto il fiore all’occhiello dei servizi forniti dalla Regione Veneto a chi è in difficoltà e non sa a chi rivolgersi.

“Il Covid ha moltiplicato in questi mesi attacchi d’ansia e depressione”, ha confermato Emilia Laugelli, ideatrice del Centro, che nel 2016 era stato subissato di telefonate dalle persone truffate dalle banche. Un servizio sempre in crescita, dove operano professionisti, che hanno compreso l’importanza dell’intercettare subito chiunque si trovi in difficoltà e necessiti di un confronto immediato, prima di rischiare di imboccare un tunnel buio senza ritorno.

Se dal 2012 il numero verde aveva registrato complessivamente 11.300 telefonate, da marzo alla fine di quest’anno le richieste di aiuto sono state 3.200. “A telefonarci – ha sottolineato la professionista Emilia Laugelli – sono soprattutto uomini, incapaci di reagire con equilibrio a quanto sta accadendo”.

di Redazione Altovicentinonline

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