Due suicidi nel giro di poche ore, oggi giovedì 30 marzo,  e sull’Altopiano di Asiago. Due giovani vite spezzate da un gesto estremo. Il più giovane ha solo 22 anni e l’ha fatta finita gettandosi dal ponte di Foza. Un 39enne ha scelto invece, il ponte di Roana. Il primo era residente in provincia di Venezia, il secondo nell’hinterland di Valdagno.

Sul posto, i carabinieri della stazione di Enego e sull’atro teatro di morte, i militari dell’Arma di Canove e di Chiuppano. Per recuperare la salma del 39enne sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

Sono dati veramente allarmanti quelli dei suicidi e la provincia di Vicenza non è da meno.

Ogni 16 ore, in Italia, una persona mette fine alla propria vita. Considerando i soli tentati suicidi la media cala ulteriormente: uno ogni 14 ore. Il dato non migliora di molto analizzando esclusivamente i gesti compiuti dai più giovani: un tentativo al giorno. «Bambini, adolescenti, ragazzi sono messi costantemente e incessantemente sottopressione. La società gli richiede di essere performanti, capaci, competenti. Di gestire situazioni anche molto complesse entro limiti temporali prestabiliti. E tutto accade mentre le principali reti di supporto, da quelle familiari a quelle amicali, vacillano e i contesti di appartenenza diventano sempre più fragili», spiega Felice Damiano Torricelli, presidente Enpap, l’Ente di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi, ai microfoni di Sanità Informazione.

I suicidi in Italia

In Italia, da gennaio ad agosto 2022, ci sono stati 351 suicidi e 391 tentativi. I dati, raccolti nel Report curato dall’Osservatorio suicidi della Fondazione Brf – Istituto per la ricerca in psichiatria e neuroscienze -, fotografano una situazione drammatica che non conosce differenze geografiche. Il maggior numero di suicidi si è registrato al Nord, 133 in 8 mesi, ma al Sud la cifra è inferiore di sole due unità (131 suicidi). Il numero più elevato di tentati suicidi c’è stato al Centro (143), seguito dal Sud (133) e dal Nord (115). Tra le categorie più a rischio ci sono le forze dell’ordine e i detenuti.

I suicidi tra i giovanissimi

«Anche se – aggiunge Torricelli – soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19, la situazione è sempre più allarmante pure tra i giovanissimi». Preoccupazione che trova riscontro nei dati diffusi dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che riferisce di una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni degli accessi al pronto soccorso per comportamenti suicidari da parte di giovanissimi. Numeri aumentati di un ulteriore 75% nei due anni di pandemia. In otto casi su 10 a tentare il suicidio sono bambine e ragazze, con un’età media è di circa 15 anni, il più giovane aveva solo 9 anni. Hanno subito un incremento senza precedenti anche il numero di consulenze neuropsichiatriche richieste all’ospedale della Santa Sede, passando da 155 casi a 1.824. Considerando le sole consulenze effettuate in urgenza per ideazione suicidaria l’aumento è di quasi 40 volte (da 12 a 449) e i soggetti coinvolti hanno tra i 9 e i 17 anni.

La risposta di Enpap

Proprio per tendere una mano ai giovanissimi il progetto Vivere Meglio, finanziato da ENPAP, ha ampliato il numero di interventi psicologici gratuiti, offrendo la possibilità di consulenze non solo in presenza, ma anche via web. «Il sito viveremeglio.enpap.it propone, tra gli altri servizi, l’accesso a colloqui psicologi in presenza con uno dei mille professionisti selezionati e formati da Enap per offrire interventi focalizzati, efficaci e allineati alle più recenti conoscenze scientifiche ed è attivo da ottobre scorso. Finora ha ricevuto oltre 100mila richieste», racconta il presidente Torricelli. Collegandosi al sito del progetto Vivere Meglio è possibile fare uno screening scientifico del proprio benessere psicologico per ricevere un feedback ed eventualmente ottenere un voucher per l’invio mirato a uno degli psicologi disponibili. Sempre sul sito, si possono anche scaricare importanti materiali di auto-aiuto, che danno informazioni e consigli pratici utilissimi per affrontare efficacemente alcuni dei più diffusi problemi quotidiani che possono alterare il benessere psicologico di ognuno di noi: dai disturbi del sonno allo stress, dalla conflittualità alla depressione, dall’autolesionismo alla difficoltà di acquisire stili di vita più sani.

Ricordiamo che ha sede a Santorso, il telefono Inoltre nato nel 2012 per gli imprenditori travolti dalla crisi economica, ora per chiunque viva un disagio psicologico. E’ diretto da Emilia Laugelli, responsabile dell’Unità di psicologia ospedaliera dell’ospedale di Santorso e di Inoltre.

Dieci gli psicologi che rispondono al numero verde, turnandosi, offrendo a chi chiama gli strumenti per affrontare paure e ansie. Il numero verde (800334343) è attivo sette giorni su sette, e finanziato dalla Regione Veneto.

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