“L’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, assieme alla Dirigente regionale del Dipartimento di Prevenzione, Dott.ssa Russo, ha relazionato, nel corso della Quinta commissione consiliare, sugli ultimi aggiornamenti dell’emergenza Coronavirus: dati attuali, previsioni, decisioni messe in atto, evoluzione della situazione in Veneto e collaborazioni messe in piedi con le altre Regioni interessate”.

Ne dà notizia il Presidente della Commissione consiliare Sanità, Fabrizio Boron (ZP), che sottolinea: “E’ stato fatto un lavoro importante, impegnativo, ma che sta iniziando a dare i suoi frutti, e per cui non possiamo che ringraziare il Presidente della Regione, Luca Zaia, l’Assessore stesso e tutto il personale sanitario all’opera; un grazie anche ai medici di Medicina Generale e ai pediatri di base per il loro impegno, la loro disponibilità e reperibilità H 24. E’ importante ricordare che gli stessi saranno forniti di adeguato materiale di protezione”.

“I dati aggiornati sono di 98 casi accertati, più di 6.000 tamponi eseguiti, 27 i ricoverati di cui 15 in terapia intensiva, i  restanti sono tutti asintomatici e stanno seguendo la quarantena fiduciaria di 14 giorni a domicilio; l’unica minore positiva al coronavirus è una bambina di 8 anni di Limena anche lei asintomatica e  per una tutela maggiore, si è prevista la chiusura per via precauzionale della scuola frequentata dalla minore, con un controllo attivo e costante dei compagni di classe per 14 giorni – rende noto il Presidente della Quinta commissione – Il Veneto è in grado di affrontare l’emergenza con 145 Posti letto di terapia intensiva per infettivi e 485 in terapia intensiva semmai ce ne fosse necessità”.

“In un momento così delicato in cui le fake-news possono fare danni enormi – conclude Fabrizio Boron – è fondamentale una corretta informazione per evitare inutili allarmismi e cooperare tutti insieme per l’interesse della collettività. Per questo motivo, ho chiesto che l’Assessore Lanzarin relazionasse su questo importante tema in Commissione. Si tratta di un contributo che di sicuro aiuterà a creare un clima di ritrovata serenità e sicurezza, per ritornare quanto prima alla normalità e ridare forza al nostro sistema economico e produttivo

“Il messaggio che stiamo veicolando in queste ore è il ritorno alla normalità, con tutte le cautele del caso, con tutti gli accorgimenti richiesti in queste situazione, ma si torna alla normalità”. Questo il messaggio lanciato quest’oggi da palazzo ferro Fini dove l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin ha incontrato i membri della V Commissione in una “operazione di trasparenza e chiarezza informativa – come ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti – seguendo l’indirizzo dato dl presidente Zaia sin dall’inizio dell’emergenza”.

Rispetto al punto fatto lunedì scorso, a palazzo Balbi, allargato ai Capigruppo dell’Assemblea Legislativa  “il nuovo rapporto, aggiornato alle ore 12 di oggi, attesta 98 casi di positività al coronavirus eseguiti suddivisi nei Cluster di Vo’ Euganeo, con 47 casi, di Dolo e Mirano, con 5 positivi; inoltre, 9 casi a Venezia, 9 a Limena/Curtarolo, 14 a Treviso, 3 nuovi a Vicenza, su oltre 6mila tamponi eseguito.   – ha detto la Lanzarin –  Abbiamo 27 pazienti ricoverati, di cui 19  medicina infettiva e in 8 in terapia intensiva, mentre tutti gli altri sono asintomatici, posti in quarantena domiciliare. Si è registrato il primo caso di una bambina di 8 anni contagiata, residente a Limena, ma che, per fortuna, a tutt’oggi, non presenta sintomi. A ogni modo, la Scuola Elementare di Limena verrà chiusa per i prossimi quindici giorni  con i controlli attivi sui compagni i classe della bimba e controlli passivi per tutti gli altri alunni”. Nella sua comunicazione l’assessore ha poi precisato  che “Tra i contagiati, abbiamo tre sanitari legati al Cluster di Mira, in servizio presso l’Ospedale di Dolo, e circa dieci persone in servizio presso il Reparto di Geriatria dell’Ospedale di Treviso, che è stato già sanificato. L’ospedale di Schiavonia rimarrà chiuso e quando riaprirà sarà centro di riferimento per lo studio del coronavirus”. L’orientamento della Regione sarebbe quello di riaprire le scuole già dalla prossima settimana e nelle prossime ore verrà presa una decisione a riguardo.

“Di certo – ha concluso il presidente Ciambetti – per numero di analisi seguite, per il monitoraggio capillare attivato, per il grande sforzo messo in atto dalla nostra sanità, credo si possa dire che il veneto è una delle regioni più sicure d’Europa”.

“Ovviamente l’attenzione è sempre massima, però con il passare dei giorni si definiscono meglio i contorni dell’epidemia: c’è stato un incremento delle persone positive, tuttavia il numero di coloro che presentano sintomi di una certa gravità è limitato e ci auguriamo che questi casi possano risolversi nel migliore dei modi. Circoscritto il contagio, la preoccupazione è quella di tutelare il personale sanitario”.

L’opposizione: ‘ “Aumentano i casi, ma diminuiscono quelli gravi. Dobbiamo tutelare il personale sanitario, servono mascherine”

Così, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Stefano Fracasso e Claudio Sinigaglia,  intervengono a margine “dell’informativa rilasciata in aula consiliare, sull’emergenza Coronavirus, dall’Assessore Regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e dalla Dott.ssa Russo, Responsabile del Dipartimento Prevenzione”.

“C’è grande attenzione per quanto riguarda medici, infermieri e operatori, da giorni impegnati in un instancabile lavoro di assoluto rilievo per la tutela della salute pubblica, e che continuiamo a ringraziare per la loro dedizione – sottolinea il Capogruppo Dem a palazzo Ferro Fini, Fracasso – È stato poi ribadito che il criterio epidemiologico del contatto con persone rientrate dalla Cina non è più valido perché ormai il virus circola, mentre, e questo è indubbiamente positivo, c’è stato un allineamento delle procedure che riguardano i test con l’Istituto superiore della sanità”.

“È indispensabile dotare gli ospedali e tutti gli operatori sanitari di mascherine e dispositivi di protezione per svolgere al meglio il loro lavoro, ausili che oggi mancano – evidenzia Sinigaglia – Sono queste persone che dobbiamo tutelare perché entrano in contatto quotidianamente con chi ha patologie. Infine c’è il nodo dell’ospedale di Schiavonia che dovrebbe diventare il punto di riferimento regionale per il coronavirus, ma ancora non sappiamo quando verrà riaperto”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia