Le elezioni regionali “ci danno molti motivi per guardare con fiducia al prossimo futuro” in Veneto: perchè sono state quasi raddoppiate le percentuali rispetto a cinque anni fa, e si è mantenuto “tranquillamente” il livello delle ultime europee (e si sarebbe potuto anche andare “oltre, se non fosse stato per il dirompente effetto Zaia, che ha trainato la Lega e tolto consensi a tutti gli altri partiti di centrodestra”). Con queste premesse, “alle prossime politiche, Forza Italia in Veneto potrà andare in doppia cifra e alle amministrative dei grandi Comuni veneti del 2026 e 2027 essere protagonista”. Ne è convinta la deputata Paola Boscaini (Fi) che non nasconde le ambizioni del partito. “vogliamo fare di più. E con il nostro segretario Flavio Tosi comincia la fase 2: allargare e rafforzare la squadra in tutto il Veneto. Siamo già al lavoro sui territori e siamo anche il partito che sta credendo fortemente nei giovani – come dimostra la performance di Jacopo Maltauro a Vicenza, ma anche di Alberto Bullio a Verona- e nelle donne. È sotto gli occhi di tutti il risultato di Elisa Venturini a Padova, ma bene anche Orietta Gaiulli, Cristina Andretta, Erica Chinellato, Francesca Donà, Daniela De Grandis, Carlotta Pizzighella ed Elisa Bonomini”, elenca Boscaini.

A Verona “i numeri confermano ciò che ci avevano già detto comunali e politiche del 2022 ed europee del 2024: siamo determinanti nel centrodestra. A Verona Tosi rimane il politico veronese più apprezzato e votato, sia in città, ma anche in provincia”: vale 25.000 preferenze vicino al ‘fenomeno’ Zaia da 29.000 nel veronese. In provincia, poi, Forza Italia “ha stravinto in alcuni Comuni del lago che sono polmoni del tessuto economico dell’intero territorio”, ricorda Boscaini.

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