Con un voto quasi unanime (26 comuni favorevoli su 28 presenti ), l’assemblea dei soci di AVA ha approvato la fusione con Soraris, dando vita a Viambiente Spa, una nuova società pubblica partecipata da 50 comuni e con un fatturato complessivo superiore ai 50 milioni di euro. L’obiettivo dichiarato: rafforzare il controllo pubblico sulla gestione integrata dei rifiuti nel territorio vicentino e garantire un modello in house, cioè interamente gestito dai comuni.

La decisione segna una tappa cruciale di un percorso avviato nel 2021, quando il Consiglio di Bacino , organo che riunisce tutti i comuni del territorio, aveva chiesto all’unanimità ai gestori di procedere a un processo di aggregazione, incluso il Comune di Schio.

Con la nascita di Viambiente, si compone un mosaico istituzionale che punta a una gestione unitaria e più efficiente. AVA ha comunicato che sono già pervenute le richieste di adesione del Comune di Vicenza e di Agno Chiampo Ambiente Srl, segnale di un crescente interesse verso il nuovo soggetto societario.

Dopo questo primo passo concreto, il Consiglio di Bacino potrà procedere all’adozione della delibera ex art. 14, che definirà ufficialmente il modello in house per tutti i comuni aderenti.

La definizione dei valori di concambio tra le società è stata affidata al professor Villani, membro dello studio Guattri, scelto tramite gara pubblica. Le valutazioni sono state poi confermate da un esperto indipendente designato dal Tribunale, a garanzia della trasparenza del processo.

I soci di AVA manterranno una posizione di controllo solida, con il 92% delle quote e il 60% della popolazione servita.

“No allo scorporo e alla privatizzazione”

I sindaci firmatari respingono con decisione la proposta del Comune di Schio di scorporare l’impianto, giudicata non praticabile sul piano giuridico e potenzialmente dannosa per i cittadini. Secondo i pareri legali citati, un simile passo avrebbe comportato un aumento delle tariffe e l’indebolimento delle sinergie tra raccolta e impianto, aprendo la strada a possibili cessioni ai privati.

Critiche anche al Comune di Torrebelvicino, che ha ipotizzato la vendita delle proprie quote: “Chi propone la cessione mira a indebolire il patrimonio costruito in 50 anni di buon governo pubblico”, affermano i sindaci firmatari.

I comuni favorevoli alla fusione sono: Malo, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano, Santorso, Fara Vicentino, Piovene Rocchette, Zugliano, Zanè, Sarcedo, Salcedo, Villaverla, Marano Vicentino, Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Thiene, Velo d’Astico, Valli del Pasubio, Arsiero, Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano, Lugo di Vicenza, Posina, Tonezza del Cimone e Valdastico.

I sindaci ribadiscono che il “faro” delle loro scelte è e resterà la gestione pubblica dei rifiuti, nell’interesse dei cittadini e del territorio.

Schio e Torrebelvicino dicono “no alla fusione Ava–Soraris” e propongono scissione: “il termovalorizzatore resti all’Alto Vicentino”

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