Tra le anime centrali del centrosinistra in Veneto c’è sicuramente il Movimento Cinque Stelle, rappresentato sabato al Parco degli Alberi Parlanti dal deputato padovano Enrico Cappelletti e dal coordinatore regionale Simone Contro.

«C’è bisogno di un cambiamento vero dopo trent’anni di immobilismo in Veneto», ha dichiarato Cappelletti, che ha portato tre esempi concreti per spiegare le criticità della regione: «Si dice che in Veneto la sanità funzioni benissimo. Ma allora perché siamo la prima regione d’Italia per spesa privata in sanità? Si sostiene che qui i soldi pubblici vengano gestiti bene. E allora perché per l’unica infrastruttura realizzata in trent’anni, la Pedemontana Veneta, si è partiti da una previsione di 800 milioni e si è arrivati a una spesa di oltre 13 miliardi? E ancora: si afferma che in Veneto si tuteli l’ambiente, ma negli ultimi trent’anni abbiamo raddoppiato la cementificazione, arrivando a quasi il doppio rispetto alla media nazionale».

«È arrivato il momento di dire basta – ha continuato Cappelletti –. Serve un cambiamento reale. E Giovanni Manildo è la persona giusta per guidarlo. È sostenuto da una coalizione ampia e progressista, la stessa che ha portato alla vittoria di Alessandra Todde in Sardegna».

Anche Simone Contro ha sottolineato l’importanza del percorso che ha portato alla candidatura unitaria di Manildo: «È un lavoro cominciato a luglio dello scorso anno, durato dodici mesi, durante i quali abbiamo costruito rapporti tra forze politiche che, fino ad allora, in Veneto collaboravano solo in consiglio regionale ma non a livello di elezioni. È stato un esperimento importante, iniziato con le amministrative di qualche anno fa».

Contro ha anche evidenziato la rapidità con cui è stata costruita l’intesa: «Siamo riusciti, in tempi record per la storia del centrosinistra veneto, a chiudere l’accordo su un nome condiviso, partire con largo anticipo sulla campagna elettorale e presentarci compatti. Lasciamo agli altri il compito di risolvere i problemi interni e trovare il loro candidato».

Fonte: TrevisoToday

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