L’uccisione del 19enne ligure, scambiato per un cinghiale da un cacciatore, mobilita il ministro dell’ambiente Sergio Costa, affinché le Regioni vietino la caccia alla domenica. No categorico dal Veneto: “Tragedia che poteva accadere in qualunque giorno”.

Un fermo alle doppiette, esortato da Costa anche per tutelare quanti in questo periodo dell’anno si inoltrano nei boschi non solo per delle passeggiate: “Mi appello alle Regioni affinché modifichino fin da subito il calendario in corso e blocchino almeno le battute di caccia (quelle ai cinghiali, le più pericolose e a rischio incidenti) la domenica, quando boschi e monti sono popolati ancora di più di escursionisti, da chi va a funghi, a castagne o semplicemente vuole godersi la natura senza correre il rischio di morire – continua il ministro -Per adesso, con le competenze date al Ministero dell’Ambiente, è quanto si può fare. Il Parlamento potrà fare le dovute valutazioni su ipotesi di riforma della normativa che consentano maggiore sicurezza e una migliore gestione dell’attività venatoria”

Un appello che ha fatto arrivare prontamente la replica dal Veneto, per mezzo dell’assessore regionale alla caccia Giuseppe Pan: “Purtroppo, non credo che vietare le doppiette di domenica annulli il rischio di incidenti, come quello successo in Liguria: una vera tragedia, e bisogna avere rispetto per la famiglia della giovane vittima .Gli incidenti di caccia possono accadere il sabato o in qualunque altro giorno della settimana – ha dichiarato ancora Pan – Per ridurre al massimo questi rischi, l’unico metodo è la prevenzione e la preparazione dei cacciatori, come facciamo noi in Veneto dove i cacciatori sono circa 42 mila e sono coinvolti – tramite selezione, in corsi e affiancamento con le guardie forestali – nei piani di contenimento del cinghiale”.

di Redazione AltovicentinOnline

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