Il Vicenza batte il Trento 2 a 0 e torna a riassaporare il gusto della vittoria, chiudendo così la lunga striscia negativa di tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro partite.

Nonostante le recenti brutte prestazioni, complice un tiepido sole primaverile, erano più di settemila gli spettatori presenti oggi al Menti; circa 160 i tifosi ospiti. Molto eloquente invece il messaggio dei tifosi alla squadra: “C’è un valore che non bisogna mai perdere per nessuna ragione al mondo: si chiama dignità”.

Messaggio recepito. Dopo le prime fasi di studio è il Vicenza a provarci con Rolfini, che con un preciso colpo di testa indirizza la palla all’angolino basso, ma sulla via della rete incontra il portiere Desplanches, che con un grande intervento in tuffo mantiene inviolata la sua porta.

Il Trento non sta a guardare. Passano solo pochi minuti ed è Carletti a provarci di testa, su un preciso cross di Pasquato. A sventare il pericolo è però un provvidenziale intervento di Bellich, tornato proprio oggi tra i titolari.

Ma il vantaggio del Vicenza è nell’aria. A sbloccare il risultato, con un destro preciso che non lascia scampo a Desplanches, ci pensa qualche minuto dopo il giovanissimo Tjas Begic, attaccante sloveno classe 2003, chiamato a non far rimpiangere il bomber Ferrari, oggi assente. A quanto pare il compito gli è riuscito benissimo.

Il gol carica il Vicenza, che prova a mettere subito al sicuro il risultato prima con Dalmonte, e poi di nuovo con Rolfini, che però trova ancora sulla sua strada un miracolo del portiere trentino.

Un solo brivido per il Vicenza nella prima frazione di gioco, quando una clamorosa svirgolata di Cappelletti innesta in area Carletti che tutto solo spara su Iacobucci.

Nel secondo tempo, dopo un primo quarto d’ora battagliato a centrocampo, è il Trento a sfiorare il pareggio. Dopo un’altra svirgolata scomposta di Cappelletti è proprio Bellich a sfiorare l’autogol.

Ma la legge del calcio è implacabile. Gol mancato, gol subito: sul rovesciamento di fronte Dalmonte con un preciso tiro ad effetto da posizione defilata piazza il pallone nel sette. All’incolpevole Desplanches questa volta non rimane che raccogliere la palla in fondo al sacco.

Il raddoppio di Dalmonte, mettendo al sicuro il risultato, chiude di fatto la partita, con un Vicenza ordinato ad aspettare il novantesimo, da un lato, ed un Trento con la testa già alla prossima partita, dall’altro.

Una rondine non fa di sicuro primavera, ma i tifosi non possono che sperare che questi tre punti siano di buon auspicio per i playoff, sempre più vicini, ma che soprattutto possano significare un segnale incoraggiante in vista del match di ritorno della finalissima di Coppa Italia contro la Juventus U23, in scena al Menti il prossimo 11 aprile.

Fabrizio Carta

ph Pierpaolo Lovato

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia