Non ne possiamo più! Non ne possiamo più di una politica che non sa confrontarsi sul piano delle idee e che ormai si fonda sull’attacco giornaliero all’avversario o ai giornalisti che si limitano a riportare quello che dovrebbe essere il semplice dibattito che porta poi alla scelta del sindaco.

Oggi, nel mirino dei ‘comunicatori’ della Lega di Schio, è finita la direttrice dell’Eco Vicentino Maria Grazia Bonollo, ‘colpevole’ di aver riportato il pensiero delle donne di Coalizione Civica.

Apriti cielo: sulla bacheca Facebook, come ormai accade da quando è iniziata la campagna elettorale scledense, piombano gli attacchi feroci di chi vorrebbe impedire alla stampa locale di esercitare il suo ruolo costituzionale, quella libertà di stampa ormai condizionata da veri e propri bulli da tastiera.

Personaggi che più che militanti, simpatizzanti o sostenitori di questa o quella parte politica, hanno le sembianze di ultrà pronti a colpire con parole più violente delle molotov.

Era accaduto anche a noi, giornaliste di Altovicentinonline, ‘colpevoli’ di aver creato un dibattito attorno al commissariato di Polizia di Stato a Schio, idea più o meno condivisibile, avanzata da 36 sindaci del nostro comprensorio.

A noi, è toccato sorbirci insulti di ‘maschietti vivaci’, ma che apostroferemmo volentieri in ben altro modo, che ci hanno dato delle: “invidiose di una donna che si candida”, come se fossimo delle oche giulive in cerca di un ruolo sociale. Ce lo abbiamo, ci gratifica e nei sogni della notte non coltiviamo certamente la brama di un posto in una politica che non ci piace.

Ci hanno dato delle “vigliacche”, delle “giornaliste di parte”, solo per esserci limitate a dare la parola a chi sa comunicare.

Esasperate e anche avvilite dal mancato intervento di chi avrebbe dovuto mettere a freno l’atteggiamento di chi non rispetta i giornalisti, ancora di più se sono donne, oggi ci inviano gli screenshot del basso attacco alla collega Bonollo.

Dando per scontato, che anche in questo caso nessuno dall’alto interverrà, lo facciamo noi, per dimostrare che le sappiamo difendere le donne, anche quando fanno parte di un giornale concorrente.

Perché noi donne sappiamo fare squadra ed essere solidali quando crediamo in una causa, che non è quella della candidata sindaco Ilenia Tisato, che in questi giorni è rimasta indifferente, alimentando gli insulti di chi compone un gruppo che non le sta facendo fare una bella figura.

E se fino a ieri avevamo paura dei vostri insulti e dei vostri attacchi maschilisti, oggi ci uniamo alla collega, della quale è stata messa in dubbio la professionalità dall’ignorante di turno, che non ha capito che probabilmente Ilenia Tisato si è presentata con un messaggio maldestro, che non fa bene alle donne e che annienta un percorso culturale che molte donne hanno intrapreso per inculcare il valore delle pari opportunità.

Chiediamo che qualcuno dall’alto, invece di telefonare a noi per chiederci conto e ragione di quanto scriviamo, alla luce di quanto è accaduto anche oggi, si interroghi sulla possibilità che qualche scelta a Schio sia stata fatta male e riporti ordine dando un segnale di civiltà per tutto quello che sta accadendo. Fatti che stanno condizionando una campagna elettorale di basso profilo dove le idee vengono scalzate dalla prepotenza maschilista di chi urlando ed attaccando con un linguaggio da giungla cerca di imbavagliare la stampa.

Avremmo voluto scriverlo noi l’articolo sul messaggio maschilista di Ilenia Tisato e se non l’abbiamo fatto è stato solo perchè condizionate dai continui insulti. Complimenti collega.

La redazione di Altovicentinonline

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