Dopodomani, domenica 8 settembre, la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, sarà in Veneto per una doppia tappa per incontrare la la cittadinanza, la comunità democratica e per sostenere Giovanni Manildo, candidato alla presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra.
Alle 18 Schlein sarà a Treviso, ospite della Festa democratica provinciale in Prato Fiera. Alle 21 sarà invece a Padova, alla Festa dell’Unità di Padova per un secondo appuntamento pubblico con il candidato presidente. “Anche questa nuova presenza di Elly Schlein ci dà ulteriore carica per continuare il grande lavoro fatto dai democratici veneti, che sono stati il baricentro nella costruzione della più ampia alleanza di sempre alternativa al centrodestra. Lo abbiamo fatto con responsabilità, con tempismo, con unità: mentre il centrodestra litiga ogni giorno su chi debba prendersi il Veneto, come fosse un bottino da spartire, noi abbiamo il nostro candidato in campo da oltre un mese”, afferma Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto. Manildo, aggiunge, “interpreta una proposta di cambiamento seria e credibile, per affrontare le nuove sfide di una regione che, dopo trent’anni di potere della destra, ha bisogno di voltare pagina”. Per sapere quando però bisogna ancora aspettare. L’indicazione della data del voto è competenza del presidente uscente Luca Zaia, ma “quel giorno sta scivolando sempre più avanti, tenuto bloccato dallo stallo del tavolo del centrodestra. Dobbiamo aspettare di sapere la data delle elezioni a quando Zaia saprà cosa farà al termine del mandato? Mi spiace, ma chi accetta questo gioco, anteponendo le ragioni personali e di palazzo ai bisogni dei cittadini e della democrazia, non vuole bene al Veneto“, protesta Vanessa Camani, capogruppo Pd in Regione.
“La politica di palazzo spesso è lontana dai bisogni concreti delle persone. Questo è uno dei problemi più gravi della politica in generale. Ma lo spettacolo che sta mettendo in scena il centrodestra in Veneto è davvero sconsolante. Mentre quotidianamente emergono problemi e necessità da affrontare, la nostra regione rimane in stallo, sotto scacco da veti incrociati interni al centrodestra e persino, sembra, in balia dell’esito elettorale delle Marche”, continua Camani. dopo “l’ennesima fumata nera a margine dell’incontro tra Zaia e il ministro Salvini a Venezia”. Le elezioni regionali sono il momento più importante della vita democratica del Veneto, “l’occasione per richiamare la politica alla responsabilità della rappresentanza. Il confronto democratico, l’ascolto dei bisogni, la proposta di idee e progetti. Tutto questo viene mortificato dal centrodestra, che da mesi si occupa solo di poltrone. E il presidente Zaia accetta questo gioco. Anzi, ne è primo protagonista”, contesta Camani.

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