La Regione del Veneto ha dato formale avvio al percorso di ridefinizione e riperimetrazione delle Unioni Montane, uno dei pilastri del nuovo Piano di riordino territoriale approvato dalla Giunta regionale il 16 gennaio del 2024. La proposta, presentata alla giunta dall’assessore agli Enti locali, Francesco Calzavara, mira a ridurre le Unioni Montane dalle attuali 19 a 13, aumentandone la dimensione territoriale, la popolazione coinvolta e la coerenza con gli assetti amministrativi e sociali già presenti. “Questa riforma non è solo un taglio numerico, ma un vero salto di qualità nell’assetto istituzionale della montagna veneta- ha dichiarato Calzavara- superiamo una frammentazione che negli anni ha generato disomogeneità nella gestione dei servizi. L’obiettivo è dare vita a Unioni Montane più forti, capaci di affrontare in modo integrato le sfide della montagna e di offrire ai cittadini servizi più efficaci ed efficienti”. La proposta arriva dopo un percorso che ha coinvolto le attuali Unioni Montane, e attua le leggi regionali 40/2012 (Norme in materia di unioni montane) e 18/2012 (Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali)
