“I risultati in sanità non si misurano sul numero di nastri tagliati, ma sulla capacità di dare ai cittadini quelle cure che servono e a cui hanno diritto”. Con questa frase, destinata a diventare il simbolo della sua campagna, Giovanni Manildo ha sintetizzato la sua idea di sanità pubblica: una sanità che torni ad essere un diritto universale e non un privilegio per pochi.

Durante la conferenza stampa dedicata a sanità e welfare, tenutasi lunedì 10 novembre a Padova, il candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra ha illustrato le linee guida del suo programma, annunciando anche il nome di chi chiamerà a guidare l’assessorato alla Sanità in caso di vittoria: Mimmo Risica, cardiologo con 35 anni di esperienza all’Ospedale Civile di Venezia e medico volontario di Emergency dal 2006.

Una scelta che Manildo definisce “di trasparenza e serietà”, lontana dalle logiche spartitorie della politica: “Abbiamo voluto presentare subito un nome di altissimo profilo, un professionista che unisce competenza tecnica e sensibilità umana, estraneo a ogni forma di lottizzazione. La sanità veneta non può più essere terreno di equilibri di potere, ma deve tornare a mettere al centro le persone”.

Risica, appena rientrato da una missione umanitaria nel Mediterraneo, ha posto come punto fermo del suo impegno l’articolo 32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute come diritto fondamentale dell’individuo: “Non basta difendere il servizio sanitario pubblico – ha detto – bisogna renderlo pienamente operativo e accessibile. Ogni cittadino deve poter essere curato in tempi adeguati, con qualità e dignità”.

Il programma di Manildo punta su una ricetta concreta per risollevare le sorti della sanità pubblica: piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri e operatori sociosanitari per colmare la grave carenza di personale che pesa su ospedali e strutture territoriali. Formazione gratuita e borse di studio piene per studenti di medicina e professioni sanitarie, con l’impegno a prestare servizio in Veneto per due anni. Investimenti sulla prevenzione per ridurre le liste d’attesa e alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso.

“Il centrodestra parla di privatizzazione – ha affermato Manildo – noi faremo l’opposto. Vogliamo un Veneto che curi tutti, vicino alle persone e ai territori. Perché la salute non può essere un bene di mercato, ma resta il primo diritto di cittadinanza”.

Con l’esperienza umanitaria e ospedaliera di Mimmo Risica e una visione politica centrata sulla giustizia sociale, Manildo dichiara di voler tentare di restituire alla sanità veneta ciò che oggi, secondo lui, si sta perdendo: la fiducia dei cittadini nel servizio pubblico e l’uguaglianza davanti alla cura.

di Redazione AltovicentinOnline

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