“Mi è stato chiesto di smettere di dire che i bambini devono essere vaccinati. La pallottola mi è arrivata per questo. Ma io non posso smettere di dirlo”. L’immunologa Antonella Viola racconta come è finita sotto scorta per le sue posizioni. “Le minacce – ha sottolineato – mi sono arrivate perché ho detto che bisogna vaccinare i bambini, ma se non dicessi questo non sarei un buon scienziato”.  E sui no-vax dice: “Sono una piccola minoranza, il loro è comunque un mondo variegato”.

Secondo Viola, “ci sono stati errori di comunicazione sul virus, anche di tipo ansiogeno. Se c’è il tempo di spiegare, le cose vanno meglio e le persone si tranquillizzano. Possiamo trovare il modo di raccontare i dati in modo diverso. Io continuo a ricevere email e telefonate di cittadini spaventati e in angoscia. Penso che a un certo punto dovremmo smettere di dare come prima notizia del giorno il numero dei contagi. Continuare a dire ogni giorno che il picco dei contagi è alto come non mai, non tranquillizza. I dati vanno raccolti – ha aggiunto – usati da scienziati e governo, devono essere a disposizione di chi li vuole controllare ma i giornali devono allentare un po’. Dobbiamo dire che in questo momento abbiamo i vaccini e che funzionano”.

AGI

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