La politica irrompe nella tragica vicenda del femminicidio di Giulia Cecchettin. Dopo le polemiche a distanza tra il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini e la sorella della vittima, Elena, è un consigliere veneto, Stefano Valdegamberi, a dire la sua sui social, muovendo critiche alla studentessa, accusata di “freddezza” e di indossare “certi simboli satanici”. Non è tutto, su X sono migliaia i post in cui Elena viene paragonata ad Ilaria Cucchi, per il suo impegno in difesa del familiare vittima di assassinio. Peccato che molti utenti bollino questo atteggiamento come negativo.

Valdegamberi, gruppo Misto, in un post su Facebook, critica aspramente l’intervento di Elena nella trasmissione tv ‘Dritto e rovescio’: “Posso dire che non solo non mi hanno convinto per la freddezza ed apaticità di fronte a una tragedia così grande ma mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i Magistrati valutino attentamente. Non condivido affatto la dichiarazione che ha fatto. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita”. Critiche anche sul look della ragazza. “E poi quella felpa con certi simboli satanici aiuta a capire molto…spero che le indagini facciano chiarezza”.

Valdegamberi è scettico anche per le dichiarazioni inerenti la critica alla società patriarcale: “Società patriarcale?? Cultura dello stupro?? Qui c’è dell’altro. Fossi un Magistrato partirei da questa intervista la quale dice molto….e non aggiungo altro. Basta andare a vedere i suoi social e i dubbi diventano certezze. Il tentativo di quasi giustificare l’omicida dando la responsabilità alla “società patriarcale”. Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza. Fa parte del copione? Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito- allude il consigliere, senza specificare a cosa faccia riferimento-. Forme mi sbaglio ed è solo la mia suggestione”.

IL CONSIGLIERE VENETO: “IO MINACCIATO DI MORTE”

Un commento di non condivisione rispetto a dichiarazioni che minimizzano la responsabilità personale dell’omicida per cercare una responsabilità nel presunto ‘modello patriarcale’ non pensavo suscitasse una tale violenza di reazioni, con minacce di morte”. Così il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo misto), al centro della bufera per le sue parole sulla sorella di Giulia Cecchettin.
“L’idea dell’amore come possesso personale, in funzione egoistica di sé stessi e del proprio soddisfacimento e non del bene dell’altro, fortemente promossa ed esaltata nella nostra società, genera mostri ovunque. L’amore è l’antitesi dell’egoismo ma nessuno educa a questo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L’ipernarcisismo dell’egoistica cultura dominante del successo a ogni costo che domina ovunque nella nostra società, non accetta la sconfitta, non accetta il ‘no’ di una fidanzatina che non vuole stare con te. Quando gli insegnanti rimproverano un nostro figlio, cosa facciamo? Corriamo a rimproverare gli insegnanti: il figlio ha sempre ragione. Non esistono per lui i ‘no’, ma solo i ‘sì’: poi ci meravigliamo se ci troviamo dei mostri con la faccia da bravi ragazzi, in casa. Altro che società patriarcale o non patriarcale. Se poi scopro dai social media che l’appello viene fatto da una ragazza che abbraccia ed esalta simboli di satanismo, che tutto sono tranne che amore e fratellanza, non posso pormi degli interrogativi?”, afferma ancora Valdegamberi.

ELENA: “NON POTETE CAPIRE IL MIO DOLORE”

“Alle persone che mi vogliono male e mettono in dubbio il mio dolore: non potete capire“: poche parole che vanno dritte al punto, quelle pubblicate dalla sorella Giulia, che ha deciso di non parlare con i giornalisti.

 

ll consigliere regionale “della Lista Zaia, Stefano Valdegamberi, è semplicemente indecente: nutre sospetti sulla sorella di Giulia Cecchettin, Elena, dopo la sua intervista. Secondo lui, sarebbe troppo fredda e apatica, tanto che dovrebbe indagare la magistratura. Sospetti che si trasformano in certezza quando il consigliere visita il sito web della ragazza. In base a quale elemento la magistratura dovrebbe indagare su Elena Cecchettin, sorella di Giulia? Perché fredda? Perché non si veste secondo i gusti del consigliere regionale? Le insinuazioni dell’esponente della maggioranza di Zaia in Veneto sono gravissime e per questo presenterò un’interrogazione parlamentare indirizzata alla premier Meloni: sui femminicidi non è ammissibile che esponenti istituzionali possano avere simili comportamenti, pertanto invierò l’interrogazione, contenente le dichiarazioni di Valdegamberi, anche alla Procura per conoscenza”. Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che conclude: “È fin troppo evidente la strategia di accusare Elena Cecchettin in risposta al suo attacco a Salvini, così da screditarla. Ma di fronte a una tragedia come quella del barbaro assassinio di Giulia il Consigliere della Lista Zaia ha perso l’occasione di tacere e ha dimostrato come, ancora oggi, l’emergenza femminicidi ci coinvolga tutti, a partire dal linguaggio, dal comportamento e dalle decisioni istituzionali”.

“UNA NUOVA ILARIA CUCCHI”

“Nuove Ilaria Cucchi crescono”; “la vedo già nel Pd”; “se entri nel Pd ti sistemi la vita”, “Tra quanto la vediamo vicino alla Schlein?’”: sono alcuni dei numerosi post comparsi su X che paragonano Elena Cecchettin a Ilaria, sorella di Stefano Cucchi, che della battaglia per riconoscere le responsabilità degli assassini del fratello Stefano (ucciso di botte in una caserma dei Carabinieriha fatto un impegno cardine della sua vita per anni e anni, e attualmente è senatrice del Gruppo Misto (eletta con Alleanza Verdi e Sinistra). I post alludono tutti a un eventuale impegno in politica di Elena, sfruttando, secondo loro, il tragico fatto di cronaca nera che ha visto protagonista la sua famiglia.

“Le parole di Stefano Valdegamberi contro Elena Cecchettin sono vergognose, il consigliere regionale del Veneto ha perso un’altra occasione per tacere. Di fronte al dolore si dovrebbero pesare le parole, la politica dovrebbe essere unita nel cercare di costruire un argine per fermare la violenza di genere, invece, assistiamo a dichiarazioni di questo livello. È sconfortante”. Lo afferma la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, capogruppo in Commissione bicamerale sul femminicidio.

Giulia Cecchettin, l’appello della sorella: “Turetta è il figlio sano del patriarcato. Uomini vigilate sui vostri amici”

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