“Le notizie che arrivano dalla Giunta sulla manovra di assestamento di bilancio confermano le preoccupazioni che denunciamo da tempo. Si prospetta infatti il ricorso ad altri 128 milioni di euro di indebitamento per riuscire a coprire le spese ordinarie, dopo che già, in questo 2025 e per la prima volta in questa legislatura, erano stati accesi nuovi mutui per questo scopo. Ma nel frattempo la destra continua a rimanere inchiodata e divisa sul quarto mandato per Zaia e sulle poltrone da dividersi”.
La presa di posizione è della capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto, Vanessa Camani.
“Attendiamo di conoscere i dettagli della manovra ma è chiaro fin da ora che i nodi stanno drammaticamente venendo al pettine. Con la preoccupazione per un 2026 nel quale i conti peggioreranno ulteriormente e i bisogni non soddisfatti saliranno: chi verrà dopo Zaia sarà costretto a politiche lacrime e sangue, fatte di tagli e nuove tasse. Un destino segnato, provocato dalle scelte irresponsabili fatte in questi anni da una maggioranza impegnata solo nella ricerca del consenso invece che ad affrontare le nuove necessità. Lanciamo un appello a chi governa il Veneto: basta occuparsi di poltrone. Pensate a chi, anche nella nostra Regione, ha problemi veri”.

Zaia, ‘stop a terzo mandato? Non ho paturnie’

“Il problema non è mio, io penso a governare, a occuparmi dei problemi dei veneti come ho sempre fatto, fino all’ultimo giorno.

Non ho assolutamente paturnie, non perdo il sonno”. Così stamani a Padova il presidente del Veneto Luca Zaia ha risposto ai giornalisti sul “tramonto” di un accordo sul terzo mandato nel centrodestra.   “Mi spiace solamente – ha aggiunto – che ci possa essere qualcuno che voglia togliere ai veneti la possibilità di scegliersi il nuovo governatore. Se sarà così vorrà dire che io sarò l’unico che non potrà candidarsi in Veneto”.

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