Ringrazio il Presidente Mattarella, il garante della Costituzione, per il suo autorevole richiamo, con il quale, a Milano, ha confermato pienamente la validità dell’Autonomia, intesa come Autonomia e Libertà”.

Lo dichiara il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla luce dell’intervento fatto dal Presidente della Repubblica alla cerimonia per celebrare i 120 dell’Università Bocconi, a Milano. Zaia non nasconde la sua soddisfazione perchè mai come in queste settimane, si è parlato di autonomia. Per la prima volta, si sono coinvolti gli altri presidenti di regione e a differenza di quanto sostiene qualcuno che vive ancora di slogan di 30 anni fa, anche al Sud c’è chi vuole l’autonomia. O comunque non è contrario perchè rendere ‘più indipendenti’ certe Regioni potrebbe significare dedicarsi a chi è più svantaggiato. Potrebbe significare il risveglio del Meridione.  La sfida è anche un’altra ed è normale domandarselo: le regioni che otterranno l’autonomia saranno in grado di autogestirsi, specie su certi temi come la sanità?  Il Veneto , ad esempio, sul fronte della sanità non è più quell’eccellenza di un tempo e per i cittadini del nord est che hanno sempre potuto contare sull’eccellenza questo è un tema sacro. 

L’Autonomia non deve essere percepita come un problema – ha aggiunto Zaia – ma come un valore aggiunto, concetto espresso anche oggi da Mattarella. Lo è per tutti i territori, naturalmente fatto salvo il principio della salvaguardia dei diritti sociali e civili, e per tutti può costituire un vero e proprio rinascimento. A questo proposito vedo con favore la decisione del Governo di inserire l’articolo 143 in manovra, nel quale si istituisce l’obbligatorietà della definizione dei Lep. Siamo – aggiunge – in un momento difficile e cruciale della storia, ma proprio in momenti come questi si può cambiare il futuro, passando da uno Stato centralista, che ha fallito creando un’Italia a due velocità, a un modello federalista con l’autonomia, che sicuramente saprà dare nuovo vigore a tutti per una stagione proficua per ogni comunità”.

Il presidente della Regione Calabria ha ribadito come l’autonomia differenziata convenga alla Calabria per il tema energia : “Sul tema, io non ho alcun pregiudizio. Governo una regione del Sud e, in più di un’occasione, ho rappresentato al ministro Calderoli che alcune materie possono essere importanti come asset di sviluppo per le Regioni del Mezzogiorno. Penso, ad esempio, all’energia. La mia Regione produce il 42 per cento dell’energia da fonti rinnovabili, la Lombardia e il Veneto ne producono tra il 13 e il 16 per cento. Eppure la bolletta è la stessa in tutta Italia. Se a queste fonti – ha proseguito il governatore calabrese – aggiungiamo quelle non fossili, come l’idroelettrico, nella mia Regione si produce più energia di quella che si consuma. Se l’autonomia differenziata partisse dall’energia ciò sarebbe un’opportunità per la Calabria.  Penso però che ciò che è contenuto nel Titolo V della Costituzione e che Calderoli vuole giustamente attuare è il primo valore dell’autonomia differenziata; poi c’è un altro valore che riguarda i diritti sociali e civili che la nostra Carta stabilisce, e che devono esser applicati con uniformità su tutto il territorio nazionale; e infine c’è il terzo valore, che è quello della perequazione infrastrutturale: articolo 119 della Costituzione.  Se il treno corre velocemente, perché il macchinista Calderoli vuole portare al traguardo il vagone dell’autonomia differenziata, io sono contento, perché penso che anche gli altri due vagoni – diritti e perequazione – arriveranno di pari passo», ha concluso Occhiuto.

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