Nel giorno in cui in tutto il mondo si è celebrata la Giornata delle persone con disabilità, dal Veneto arriva una riflessione amara. Carlo Cunegato, nuovo consigliere regionale di minoranza,  eletto con oltre 9mila preferenze grazie al suo lavoro su sanità, sociale e diritti ,  guarda alla realtà e la vede ben diversa dalle parole e dai post diffusi in queste ore da politici e istituzioni.

Il neo presidente Alberto Stefani ha ribadito l’attenzione al Sociale, mentre il suo predecessore Zaia ha ricordato sui social l’importanza della ricorrenza. “Viviamo nel mondo della comunicazione dove basta un messaggio per far dimenticare tutto il resto”, commenta Cunegato. “Si può dire una cosa e farne un’altra. E intanto i problemi reali restano lì, sempre più pesanti”.

Una legge avanzata, ma ormai senza risorse

Tra gli esempi che il consigliere porta, il primo riguarda la legge regionale 16 del 2007, pensata per eliminare barriere architettoniche e favorire l’accessibilità nei trasporti. Una legge considerata all’epoca all’avanguardia. Oggi, però, la situazione è completamente diversa: i finanziamenti sono azzerati e gli interventi non vengono più sostenuti dalla Regione. Le famiglie, racconta Cunegato, devono pagare di tasca propria l’adattamento della casa o del mezzo di trasporto, e in alcuni casi sono in dubbio persino i contributi per ausili fondamentali come carrozzine o supporti alla deambulazione.

Servizi dimezzati nell’Alto Vicentino

Altro capitolo delicato è quello dei servizi territoriali. Nell’Alto Vicentino, dieci anni fa, l’ULSS disponeva di due centri dedicati alla disabilità, uno a Schio e uno a Thiene. Oggi ne è rimasto uno, quello di Thiene, e il personale si è dimezzato.

Eppure questi servizi dovrebbero seguire le persone con disabilità lungo tutto l’arco della vita: dall’infanzia alla vecchiaia, dall’assistenza scolastica ai centri diurni, dal supporto domiciliare all’inserimento nei progetti di vita indipendente. “La continuità è tutto per le famiglie, ma quando le risorse sono poche e il personale è al limite, quella continuità diventa impossibile”, osserva Cunegato. Il risultato sono percorsi frammentati, attese lunghe, incertezza crescente.

Lavoro: numeri che parlano da soli

Il quadro non migliora sul fronte dell’inclusione lavorativa. In Italia gli iscritti al collocamento mirato sono circa un milione. Di questi, solo 36mila trovano effettivamente un impiego. Meno del 5%. E molti lo perdono nell’arco di un anno: 26mila in dodici mesi.

Nel Veneto operano i Servizi per l’Integrazione Lavorativa (SIL), che accompagnano le persone con disabilità nella ricerca di un’occupazione. Ma anche questi servizi, spiega Cunegato, sono schiacciati dalla mancanza di risorse e personale. “Eppure il lavoro è la prima forma di inclusione. Senza il lavoro viene a mancare un pezzo fondamentale della dignità di ciascuno”.

“Meno ipocrisia, più diritti”

Cunegato parla di una “società dello spettacolo sempre più ipocrita”, dove l’apparire sui social sembra aver preso il posto delle politiche concrete. “Meno post zuccherosi e più diritti garantiti”, è il suo invito rivolto alla giunta regionale e al governo nazionale.

La Giornata mondiale della disabilità, ricorda il consigliere, dovrebbe servire a fare il punto su ciò che manca, non a riempire i feed di buoni sentimenti. “Le famiglie e le persone con disabilità non aspettano celebrazioni – conclude – ma scelte politiche che migliorino davvero la loro vita quotidiana”.

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